Ci sarebbero tanti sassolini da togliersi dalle scarpe, dopo che oggi 18 marzo EMA ha ufficializzato l’assoluzione completa del vaccino AstraZeneca. Una notizia ufficiale, inconfutabile, con tanto di conferenza stampa durante la quale è stata ribadita anche la ferma volontà di continuare a monitorare gli effetti delle somministrazioni.
Discorso, questo, che va di pari passo anche con gli altri marchi del momento. A partire da Pfizer e Moderna, senza dimenticare l’arrivo sulla scena ormai imminente di Johnson & Johnson. Il fatto oggettivo dal quale partire, stando al nostro approfondimento specifico, è la totale sicurezza del prodotto in questione.
Il problema, però, è che il danno ormai è stato fatto. Come vi abbiamo riportato lo scorso weekend, ancor prima della scelta di precauzione da parte di AIFA sul vaccino AstraZeneca, tanti titoli di giornale hanno alimentato ingiustificato allarmismo ed una sana dose disinformazione sull’argomento. Alcuni decessi immediatamente associato alla vaccinazione, nonostante fino a quel momento fosse dimostrabile la sola vicinanza temporale tra gli eventi e non un reale rapporto tra causa ed effetto.
Sostanzialmente, le parole di EMA di oggi 18 marzo, votate alla totale trasparenza sull’argomento e andando anche al di là della questione “vaccino AstraZeneca”, avranno indubbiamente un impatto emotivo meno forte rispetto ai tanti titoli di giornale che si sono susseguiti nell’ultima settimana. Far percepire agli italiani che, ad oggi, non ci siano evidenze scientifiche in grado di mettere in discussione la bontà della somministrazione, sarà impresa ardua. Tuttavia, da qualche parte dobbiamo pure cominciare.
Quel verdetto diportato anche da Rai News, tanto per citare una fonte autorevole, che ora dovrà in qualche modo bilanciare il bombardamento mediatico allarmistico, creato magari per aumentare vendite di giornali o visite ai siti per poche ore. Ora, tutti insieme, bisogna remare nella medesima direzione per far percepire a tutti gli standard di sicurezza del prodotto appena confermati da EMA. Non perché ci piaccia in particolare il vaccino AstraZeneca, ma per la necessità di assicurare il necessario aumento di somministrazioni di cui ha bisogno anche l’Italia.
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