Editoriale

Arriva il decalogo degli influencer: stop all’odio, massima trasparenza

A seguito dei recenti fatti di cronaca, dal caso Balocco al caso recensioni arriva il decalogo degli influencer, targato AGCOM. Ogni fenomeno umano infatti va regolato, questa è sinceramente anche l’opinione di chi scrive. Senza regole e struttura l’azione più innocente diventa arbitrio, e l’arbitrio umano fonte di pericolo e di rischio.

Arriva il decalogo degli influencer: stop all’odio, massima trasparenza

Il dieci gennaio è quindi partito un nuovo decalogo.

Arriva il decalogo degli influencer: stop all’odio, massima trasparenza

No alla violenza, all’odio, alla discriminazione, sì alla corretta rappresentazione dell’immagine della donna, no alla vittimizzazione secondaria, con elementi in grado di corresponsabilizzare la vittima di odio, lesione della dignità umana, no all’apologia o all’istigazione ai reati, rispetto per i minori e divieto di pubblicare contenuti che possano danneggiarne lo sviluppo fisico, psichico, morale.

Questo è solo l’inizio di un decalogo nel quale peraltro gli influencer dovranno impegnarsi a evitare il ricorso a tecniche subliminali, sia per quanto concerne la creazione di contenuti informativi o di intrattenimento sia a riguardo delle comunicazioni commerciali, aderire alle norme già presenti contro la pubblicità occulta, garantire la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti e a verificare la correttezza e l’obiettività delle informazioni anche attraverso la menzione delle fonti utilizzate, nonché a porre in essere azioni di contrasto alla disinformazione online.

Nel riconoscere il valore economico e sociale dell’Influencer, le linee guida diventano obbligatorie per coloro ce hanno almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media e abbiano superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2%, anche se un atto di coscienza da parte degli influencer “minori” ritengo sarebbe assai auspicabile e gradito.

Salato diventa il conto per gli onerati: sanzioni dai 10mila a 250mila euro in caso di violazione delle regole in materia di trasparenza pubblicitaria, da 30mila a 600 mila euro se vengono violati gli obblighi di tutela dei minori.

Viene però contestualmente aperto un tavolo tecnico con gli interessati per discutere il nuovo corso di regole.

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