Ci segnalano i nostri contatti la seguente catena virale a mezzo social:
GENOVA. NON LASCIATE I CANI LIBERI PER STRADA (che per legge devono essere tenuti al guinzaglio, sempre). Vengono rubati dai tossici e portati agli spacciatori che vi praticano una incisione nella parte del cane indicato dalla linea rossa realizzando una sorta di tasca per il trasporto di droga. NON LASCIATELI NEMMENO FUORI DAI SUPERMERCATI. Generalmente si tratta di cani di piccola o media taglia. Stiano attente anche le persone anziane che portano fuori i cani la sera
È interessante notare come una breve ricerca su google dimostri che la leggenda metropolitana sia diffusa in modo equanime in diversi paesi.
Perché di leggenda metropolitana si tratta: un elementare principio di precauzione viene collegato a conseguenze grottesche ed esasperate per cercare di educare il pubblico.
È infatti quasi corretto assumere che i cani debbano andare al guinzaglio (ma non sempre: ad esempio è consentito rimuovere il guinzaglio in un’area cani appositamente segnalata), ma ciò va fatto per evitare danni a cose e persone, nonché per evitare il rischio di fuga.
Non certo per evitare gang di tossicodipendenti esperti in medicina che praticano incisioni.
La catena trae evidentemente ispirazione da notizie come questa: è infatti possibile che un cartello internazionale della droga possa, avendo un veterinario a disposizione, usare cani (ma più spesso, persone, i c.d. corrieri) per il contrabbando di stupefacenti. Ed anche così, come avete letto nella notizia, è una soluzione temporanea, evidente, con elevato rischio di fallimento e quindi essere scoperti.
Figurarsi un tossicodipendente senza un ambulatorio veterinario, strumenti e coi cinque minuti di tempo che necessitano all’anziano per fare la spesa cosa potrebbe fare.
Siamo dunque alla struttura originale della Leggenda Metropolitana: l’autore ha un saggio consiglio da dire, ma sottovalutando l’uditorio, inventa conseguenze gravissime.
Il meccanismo è lo stesso esaminato più volte dalla nostra cara amica Agata Matteucci con riferimento ai bambini: per molti genitori è più facile dire ad un bambino, mente semplice e incline al pensiero magico che i bambini che fanno le boccacce resteranno sfigurati a vita, che non spiegargli che importunare gli amichetti è un grave atto di maleducazione, dire che giocare troppo a lungo coi soffioni li renderà sordi che non dargli un preciso orario cui tornare a casa dopo una scampagnata e che gli elettrodomestici possono ucciderli sul posto anziché spiegare loro che sarebbe assai meglio farli operare da un adulto.
Così funzionano le leggende metropolitane: nella presunta impossibilità di educare l’anziano solo incline a legare il cane al di fuori dal supermercato per entrare a fare la spesa (esponendo la collettività al rischio che il cane, slegandosi, possa danneggiare cose e persone o darsi alla fuga), si inventa una gang di spacciatori esperti in medicina veterinaria, dalla vaga somiglianza con le ambulanze nere che nelle leggende degli anni ’70 rapivano bambini inermi per rubarne gli organi o delle boutique di moda con botola che rapivano le signorine più affascinanti per portarle negli Harem da Mille e una notte di misteriosi sceicchi miliardari.
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