Quest’anno, ogni settore scientifico ha avuto i suoi momenti di gloria: dall’antropologia alla fisica, passando per la biotecnologia e l’astronomia. Ma, su tutto, brilla un protagonista indiscusso: il lenacapavir, un farmaco che rivoluziona la prevenzione dell’Hiv. Con un’unica iniezione ogni sei mesi, infatti, è capace di prevenire l’infezione con una efficacia quasi totale. Ma non finisce qui. Il 2024 è stato ricco di scoperte importantissime, ognuna in grado di cambiare il nostro modo di vivere e di vedere il mondo. Ora, proviamo succintamente a esplorare insieme alcune delle più significative.
Nel campo dell’antropologia, il 2024 ci ha ricordato quanto il dna possa essere una sorta di “macchina del tempo”. Grazie a un’analisi sempre più sofisticata dei genomi antichi, gli scienziati stanno riscrivendo la storia dei nostri antenati. Si scoprono legami familiari tra resti umani separati da migliaia di chilometri e anni, ampliando la nostra comprensione della società antica.
Poi c’è lo spazio, sempre fonte di meraviglia. Il razzo Super Heavy di SpaceX, catturato dalle bacchette della rampa di lancio Mechazilla, ha segnato un passo storico verso la sostenibilità delle missioni spaziali.
Il rientro dela razzo super Heavy nella rampa di lancio Mechazilla della SpaceX a Boca Chica (fonte: SpaceX)
E, come sempre, il James Webb Telescope ci ha lasciati a bocca aperta, scoprendo galassie antichissime che sfidano le nostre teorie sull’universo primordiale. La missione targata NASA ed ESA sta rivoluzionando l’astronomia a raggi infrarossi grazie a tecnologie di progettazione all’avanguardia. Con le sue dimensioni imponenti, il James Webb è il più grande telescopio mai lanciato nello spazio e sta ampliando le frontiere del cosmo già esplorate dal telescopio Hubble.
Due scoperte apparentemente distanti tra loro sono particolarmente importanti: il nitroplasto, un nuovo organello scoperto nelle alghe (già identificato in precedenza ma non come organulo) che potrebbe rivoluzionare l’agricoltura rendendo le piante autosufficienti nel fissare l’azoto, e Qingshania magnifica, l’organismo multicellulare più antico mai scoperto, datato a 1,6 miliardi di anni fa. Entrambi ci ricordano quanto sia vasto e ancora inesplorato il microcosmo.
Micrografia con ingrandimento 1000x di una cellula di Braarudospharea bigelowii, l’alga dove è stato scoperto il nuovo organello (© Tyler Coale)
In fisica, il 2024 ha portato la conferma dell’esistenza di un terzo tipo di magnetismo, l’altermagnetismo, che combina proprietà uniche dei ferromagneti e degli antiferromagneti. Infine, in geologia, un team di ricercatori ha svelato nuove forze nascoste nel mantello terrestre, offrendo una spiegazione innovativa per la formazione degli altipiani.
Infine, non possiamo fare a meno di menzionare i progressi delle Car-T, le terapie mirate che, nel 2024, hanno mostrato promettenti risultati contro alcune malattie autoimmuni e diverse tipologie di cancro. È un campo ancora sperimentale, certo, ma i risultati ottenuti ad esempio contro il lupus fanno ben sperare. Sul fronte della biotecnologia agricola, invece, i nuovi pesticidi a base di RNA rappresentano un esempio straordinario di come la scienza possa promuovere un’agricoltura più sostenibile ed efficace. A gennaio, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) ha autorizzato l’uso di un insetticida a RNA contro la dorifora della patata, un coleottero particolarmente dannoso per le coltivazioni. Sono inoltre in fase di sviluppo sostanze simili per contrastare altre specie di insetti nocivi.
Il 2024 si è rivelato un anno importante per la scienza, in cui ogni scoperta, grande o piccola, ha aggiunto un prezioso tassello al mosaico della conoscenza umana. Tali passi in avanti ci ricordano che la curiosità è il motore fondamentale del progresso. Guardando al futuro, siamo certi che il 2025 porterà con sé nuove e straordinarie scoperte. Non ci resta che attendere.
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