Valerio Staffelli ha rimosso la bufala WhatsApp sulle mascherine con sostanze chimiche

di Redazione Bufale |

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Valerio Staffelli ha rimosso la bufala WhatsApp sulle mascherine con sostanze chimiche Bufale.net

In molti ci state segnalando la condivisione sui social di Valerio Staffelli relativa ad una bufala WhatsApp sulle mascherine piene di sostanze chimiche. Una fake news che richiama la vicenda da noi trattata un paio di settimane fa con un apposito approfondimento in merito. Se da un lato abbiamo già smascherato la storia, allo stesso tempo l’apparente rilancio da parte di un personaggio televisivo autorevole, ha alimentato per forza di cose i dubbi per tanti italiani. Costringendoci in questo modo a tornare sulla vicenda.

Ricostruiamo l’approccio di Valerio Staffelli alla bufala WhatsApp sulle mascherine

In particolare, la catena ci dice fondamentalmente che alcuni malintenzionati stiano girando porta a porta in Italia, con il chiaro intento di distribuire mascherine con tanto di sostanze chimiche. L’idea verrebbe spacciata per un’iniziativa del governo, in modo tale da convincere il malcapitato. Le suddette sostanze, però, sarebbero in grado di far addormentare le persone, lasciando campo libero ai malviventi per derubarci casa.

Ebbene, anche Valerio Staffelli avrebbe deciso di farsi carico dell’iniziativa social, affinché l’allarme sulle mascherine girasse sui nostri smartphone. In realtà si tratta di una bufala, in Italia analizzata non molto tempo fa dai colleghi di Facta News. A testimonianza del fatto che ci si ritrovi al cospetto di una notizia falsa, poi, abbiamo altri contributi autorevoli all’estero, come quelli Snopes e PolitiFact negli Stati Uniti, fino ad arrivare a Reutersu e Full Fact nel Regno Unito.

Dunque, la situazione esaminata oggi 3 ottobre parte senza ombra di dubbio da una fake news, mentre pare vera la notizia della ricondivisione evidentemente frettolosa di Valerio Staffelli sui suoi canali social. Nonostante al momento non ci sia traccia del post sulle mascherine, basta effettuare una specifica ricerca su Google per scoprire che ci siano ancora tracce delle suddette ricondivisioni. Giusto rimuovere una bufala da parte sua, anche se per placare la catena WhatsApp che ne è nata, sarebbe stato utile un post successivo da parte sua, spiegando l’accaduto.

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