Una stilista produce per tutta la notte 1000 mascherine e le regala. E sono anche riutilizzabili

di Redazione Bufale |

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Una stilista produce per tutta la notte 1000 mascherine e le regala. E sono anche riutilizzabili Bufale.net

Sta facendo il giro della rete la notizia secondo cui una stilista di Gallipoli, Irene Coppola, avrebbe lavorato per alcuni giorni senza sosta con il chiaro intento di produrre mascherine in quantità industriali per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. In un periodo nel quale diverse farmacia le vendono a non meno di 15 euro, c’è chi si passa una mano sulla coscienza e prova a venire incontro alle esigenze degli italiani, già in preda all’ansia per i numeri sui contagi e le vittime che crescono di giorno in giorno.

Ovviamente vi ricordiamo che vi sono regole precise per le mascherine, ma il gesto è reale e fa capire come molti si stiamo impegnando in questa lotta comune

Le ultime sulle 1000 mascherine in regalo

In particolare, la ragazza ha pubblicato un post su Facebook in piena notte, annunciando la fine della produzione di 1000 mascherine: “Stanca ma molto soddisfatta…ore 3.30. Pronta per donare le mascherine. Non sarò io a farti risalire,ma almeno ci provo. FORZA ITALIA. Tutti uniti ce la faremo“. La stilista in questione è di Gallipoli ed è chiaro che la questione tocchi soprattutto chi vive lì, ma a parte le questioni pratiche, si tratta di un segnale che magari altri potrebbero cogliere in un momento storico così particolare.

E a chi chiede la consegna di più mascherine, la ragazza replica in modo preciso e chiaro: “Certo, ma ne sto REGALANDO 1 per famiglia. Se ne vuoi di più potresti comprare da Wilson 50cm di tessuto e 2m di elastico e te escono 4. Naturalmente te le cucio io gratis”. Insomma, la produzione di mascherine non si arresta qui. E ci sono delle note a margine anche dal punto di vista dei materiali utilizzati.

Il tessuto scelto, infatti, è la pelle d’uovo, che le rende sterilizzabili. Dettaglio non di poco conto con l’emergenza Coronavirus in atto, considerando che in questo modo le mascherine risultano riutilizzabili se bollite. Staremo a vedere se altri decideranno o meno di cogliere il messaggio che ci arriva direttamente da Gallipoli oggi 12 marzo.

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