Un referendum contro il Green Pass, Freccero: “Discriminatorio, strumento del Great Reset”
Si arriverà mai a un referendum contro il Green Pass? La raccolta firme è stata messa in atto da due comitati, uno Organizzativo e un altro detto Dei Garanti. Tra i promotori c’è anche il giornalista e critico televisivo Carlo Freccero, che in una recente lettera inviata a La Stampa ha spiegato le ragioni della sua adesione. Il tutto avviene con una raccolta firme presente su un sito dedicato, nel quale sono riportati anche i moduli per proporre l’iniziativa anche nel proprio Comune di residenza.
Le ragioni del referendum
Il sito dedicato al referendum, spiega:
I cittadini italiani hanno gradualmente preso coscienza del fatto che il Green Pass costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, considerati intangibili dalla Costituzione repubblicana.
Il Green Pass, infatti, esclude dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo. Per questo motivo, la normativa che istituisce il Green Pass si pone in netto contrasto con l’art. 3 della Costituzione, secondo cui “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Carlo Freccero e il Great Reset
Nella lettera inviata a La Stampa Carlo Freccero ha esposto le ragioni dell’iniziativa. L’articolo è riservato agli abbonati, ma troviamo alcuni estratti sull’Huffington Post. In sostanza, Freccero è convinto che dietro il Green Pass ci sia qualcos’altro. Ecco le sue parole:
È destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset in via di attuazione. Per chi non sapesse di cosa si tratta, rimando a due libri dell’economista Klaus Schwab “Covid 19 The Great Reset” e “Quarta rivoluzione digitale”. Secondo Schwab la pandemia è un’occasione irripetibile per conseguire il “Grande Reset” già illustrato nel saggio “La quarta rivoluzione industriale”. Tutto ciò è confermato dal progetto di Recovery Fund, che si pone come obiettivo lo stesso obiettivo del “Grande Reset”. Credo che la nuova normalità in cui stiamo vivendo non finirà coi vaccini, ma continuerà nel tempo, con la rivoluzione digitale e la rivoluzione verde. Diciamo la verità: non è la pandemia ad avere causato la crisi economica. E piuttosto la crisi economica ad avere causato la pandemia, o quanto meno, ad averla amplificata al fine di ultimare il “Grande Reset”.
Del Great Reset abbiamo parlato a più riprese, come dimostra il nostro archivio. L’obbiettivo del referendum contro il Green Pass è raggiungere 500mila firme entro il 30 settembre.
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