Un anno dopo, negli USA si ricordava Hiroshima così

di Bufale.net Team |

bufala sindaco di lonigo
Un anno dopo, negli USA si ricordava Hiroshima così Bufale.net

Un anno dopo, negli USA si ricordava Hiroshima così è un esempio di come, nel fare cultura su Internet bisogna stare molto attenti.

L’errore è alle porte, e se errare è umano, perseverare è diabolico.

Casapound Italia Bologna ci offre un angolo #cultura, ma con un certo bias antiamericano ed un fondamentale errore

EDIT del 07.07.2019: Il post in originale era così

"negli USA si ricordava l'evento così". Versione originale pubblicata alle ore 10:03 del 6 agosto

“negli USA si ricordava l’evento così”. Versione originale pubblicata alle ore 10:03 del 6 agosto

Con tanto di “rassicurazioni” nei commenti

"La foto è vera"

“La foto è vera”

Ovviamente la foto è vera.

Tempo fa, nei commenti azzardammo con una celia una spiegazione del meccanismo della foto decontestualizzata.


Dichiarammo che, volendo, potrei pubblicare una foto di una città bombardata durante la seconda guerra mondiale, dichiarando al mio uditorio che

la settimana scorsa i nostri nemici hanno bombardato l’Italia e ci sono moltissime vittime

Per poi rispondere a chiunque mi chieda spiegazioni o dichiari che ho appena postato una bufala

La foto è vera

Come in questo caso, la foto è vera. È l’unica cosa vera in tutto il post

La storia della foto “negli USA si ricordava Hiroshima così”

La "presunta foto dei festeggiamenti per Hiroshima"

La “presunta foto dei festeggiamenti per Hiroshima”

La foto, invero assai criticata anche all’epoca, raffigurava i festeggiamenti per gli esperimenti nucleari sull’Atollo di Bikini.

Fotografie accolte con una enorme protesta di pubblico, anche perché la natura degli esperimenti nucleari Statunitensi era molto, molto sottovalutata.

L’idea era che si potesse tranquillamente testare nuove armi atomiche, ritenute necessarie durante la guerra fredda, per poi comodamente ripopolare gli atolli dopo averne evacuato gli abitanti. Si riteneva, assai ingenuamente, che l’operazione “Crossroads” avrebbe infatti non solo insegnato come imbrigliare il potere dell’atomo per creare nuovi ordigni, ma nuove tecniche per decontaminare ambienti resi radioattivi. Errore fatale.

Per quanto però la tragedia di Hiroshima e Nagasaki avesse mostrato al mondo la forza dell’Atomo, la stessa continuava ad essere grossolanamente sottovalutata.

Il che causò ingenti danni e contaminazione perdurante negli atolli colpiti dai test nucleari.

Gli stessi scienziati che all’epoca del bombardamento di Hiroshima sconsigliavano l’uso diretto di un ordigno non testato infatti si opposero a nuovi ed ulteriori test, ritenendoli inutilmente nocivi e dannosi.

Ma si decise lo stesso di proseguire, con lo sciocco ottimismo tipico di chi crede di poter controllare forze che sfuggono al suo dominio. Ad oggi, svariati atolli nella zona non sono più considerati abitabili da esseri umani, ed in essi permane una contaminazione radioattiva da far impallidire i risultati del disastro di Chernobyl.

Il Progetto Manhattan

Per completezza, dobbiamo ricordare che, al contrario di quanto inferito dal post di Casapound, il Progetto Manhattan non ha mai dimostrato l’ottimismo che la Guerra Fredda avrebbe riposto nella possibilità di controllare il potere dell’Atomo fino a dichiarare di poterne controllare la potenza, invertire i danni e predisporre difese.

Celebre è il triste monito di Oppenheimer, che, ricordando e citando Vishnu, il dio induista che racchiude in se il potere di creare e distruggere il mondo, dichiara che aver scoperto il potere dell’Atomo l’ha reso

Morte, il Distruttore dei Mondi

Ovvero un dio a metà col potere di distruggere la creazione ma tragicamente incapace di riportarne la vita.

Nonchè di Einstein che definisce la creazione della Bomba Atomica uno dei suoi più grandi errori

Ho fatto un errore, nella vita, quando ho firmato quella lettera al presidente Roosevelt chiedendo che venisse costruita la bomba atomica. Ma forse mi si potrà perdonare: infatti tutti noi eravamo convinti che fosse altamente probabile che i tedeschi riuscissero a costruirla, e a usarla per diventare la razza padrona.

Giustificando se stesso solo con la consapevolezza di aver “bruciato sul tempo” qualcuno, come la Germania di Hitler, che invece la bomba atomica avrebbe continuato ad usarla fino a perpetrare nel mondo gli orrori di cui la Germania Nazista era riuscita a macchiarsi anche senza.

Slizard, lungi dal festeggiare, tornò sull’argomento in un modo diverso, ma assai duro con tutto il Progetto Manhattan

Se i tedeschi avessero gettato bombe atomiche sulle città al posto nostro, avremmo definito lo sgancio di bombe atomiche sulle città come un crimine di guerra e avremmo condannato a morte i tedeschi colpevoli di questo crimine a Norimberga e li avremmo impiccati.

Il bombardamento di Hiroshima non fu mai festeggiato, bensì il dibattito sin dalle origini cominciò a vertere se considerarlo un male necessario, ovvero se in qualche modo il perdurare delle ostilità avesse “forzato la mano” degli Americani, o se sarebbe stato meglio astenersi comunque da una prova muscolare così ingente, ad esempio colpendo qualche luogo deserto per dare solo il “segnale” di aver vinto la corsa all’atomo e di essere pronti ad usare tale potere come mero deterrente.

Truman stesso, quando diede l’ordine, era convinto che lo sgancio della bomba avrebbe portato ad una cessazione immediata delle ostilità, e paradossalmente ad un numero di vittime ed atrocità inferiori.

La Storia purtroppo ebbe modo di coglierlo il fallo, mostrandogli più volte come il potere dell’Atomo sia una forza con la quale era impossibile scendere a patti.

Il che non rende il post che ci è stato sottoposto meno mistificato.

AGGIORNAMENTO: Anche in questo caso, esattamente come avvenuto per Lega Nord Cerea e l’attribuzione alle Brigate Rosse dell’Attenato di Bologna ci tocca evidenziare un problema di gestione poco trasparente dell’errore da parte dell’admin della pagina.

Noterete che ora il testo incorporato presenta la didascalia modificata (in modo da smettere di essere una bufala, ma diventare “solo” disinformazione) in cui si parla di “festeggiare gli esperimenti nucleari”.

La didascalia è stata modificata, tardivamente, solo dopo che il nostro articolo è pervenuto all’admin, e lo stesso ha preferito darne contezza in un commento secondario, modificando così in modo silente il contenuto

Il commento di rettifica

Il commento di rettifica

Ad ulteriore prova abbiamo il menù modifica, accessibile con facilità solo da Facebook Mobile, che dimostra l’accaduto

La cronologia modifiche aggiornata alle ore 17:00 del 7 agosto

La cronologia modifiche aggiornata alle ore 17:00 del 7 agosto

Dalla quale si evidenzia che alcuni nostri lettori hanno contestato, con commendevole educazione, l’errore incorso intorno alle sette del mattino successivo all’errore, e la pagina, intorno alle 10, ha rettificato l’errore dandone scuse e contezza in un commento secondario.

Troviamo lodevole il fatto che abbiano riparato all’errore: continuiamo a ripetere che, per nostra scelta che ha sempre premiato, il protocollo adottato dagli admin di Bufale.net in caso di errore prevede:

  1. Verificare la presenza di un errore
  2. Rimuovere il post errato se l’errore è capitale, o correggere se è un mero errore grammaticale o bagatellare
  3. Pubblicare immediatamente un post di scuse nel caso di post rimosso, ovvero nel caso di post corretto inserire un commento con autolike in modo che risulti tra i commenti principali della notizia, e quindi sempre visibile, spiegando in ogni caso al lettore cosa è successo
  4. Spiegarsi col pubblico, ricordando che siamo solo umani e quindi inclini all’errore

Più utile sarebbe stato dare l’annuncio dell’errore nel testo principale, quindi nella didascalia corretta, e inserire in un commento “con autolike”, quindi sempre visibile tra i principali, una spiegazione dell’errore.

Così, purtroppo non ci è concesso il cambio di tag da Bufala a Disinformazione: il post rimane errato nonostante la correzione (vedasi nostre precedenti considerazioni ancora valide sulle contestazioni dell’epoca), la correzione non ha quei caratteri di trasparenza e chiarezza che rendono il pubblico di coloro che ha condiviso in grado di comprendere se perpetuare la condivisione di un post ormai modificato o meno, e manca la doverosa e puntuale spiegazione al pubblico.

Difatti, scorrendo tra le condivisioni, abbiamo il prevedibilissimo risultato di utenti che condividono la foto con la “nuova didascalia” copincollando la vecchia

"negli USA si ricordava l'evento così". La didascalia ricopiata dagli utenti

“negli USA si ricordava l’evento così”. La didascalia ricopiata dagli utenti

Perché, ovviamente, dal loro punto di vista e senza una correzione evidente il testo che loro hanno scelto di condividere è il primo, quello del tutto errato e non il secondo, quello attinto dalla forte disinformazione per le ragioni che abbiamo espresso nei paragrafi precedenti.

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