Tutti gli elementi che pesano sul costo della benzina (o quasi)

di Bufale.net Team |

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In questi tempi di aumenti indiscriminati tutti si chiedono quali sono gli elementi che pesano sul costo della benzina. La questione è assai complicata, ma possiamo provare a frammentarla nei singoli elementi perché essa diventi più semplici.

Tutti gli elementi che pesano sul costo della benzina (o quasi)

Tutti gli elementi che pesano sul costo della benzina (o quasi)

Il costo della benzina, ma anche del diesel e altri prodotti derivati, dipende fondamentalmente da tre macro-elementi, frammentabili ulteriormente.

Tutti gli elementi che pesano sul costo della benzina (o quasi)

Gli elementi di cui parliamo sono la Quotazione Platts, il margine di ricavo dei gestori e l’imposizione fiscale, tra imposte e accise.

La Quotazione Platts deriva il suo nome da una omonima agenzia specializzata che, analizzata la domanda e l’offerta, calcola il valore, in dollari americani, a cui una tonnellata di benzina o di gasolio può essere venduta dalle raffinerie.

Il Platts è quindi un indice del valore mercuriale del bene raffinato, ovvero degli scambi fisici in un determinato giorno e in una determinata area.

Esso incide per una percentuale di un terzo circa del valore, dal 32% del diesel al 27% della benzina, ed è sottoposto alle fluttuazioni del mercato e della domanda ed offerta.

Il margine di ricavo è invece la differenza tra il costo del carburante all’inizio della filiera e quello alla fine. Ovvero la parte che viene aggiunta perché anche coloro che materialmente trasportano i carburanti, gli operatori delle pompe di benzina e tutte le persone coinvolte vanno retribuite.

In più per la gestione delle strutture necessarie. Essa incide all’incirca per un 10%.

Parte del leone e vexata queastio sono le accise e l’imposizione fiscale. C’è ad esempio l’IVA sui carburanti, ma anche le accise, imposte indirette applicate negli anni per far fronte a diverse emergenze.

Colloquialmente, diciamo di avere accise risalenti alla Guerra di Etiopia, anche se nei fatti le accise più risalenti nel tempo sono state formalmente soppresse.

Le accise soppresse però rientrano come una forma di bilancio non più dovuta per emergenze non più esistente, ma come parte di un “bilancio generale” da destinarsi come monte complessivo al bilancio complessivo dello Stato.

Questo rende il peso delle accise una componente elevata del costo alla pompa, e fa scaturire il balletto di responsabilità che stiamo vivendo.

Le responsabilità dove sono?

Al momento non vi è alcuna discussione sulla quotazione Platts.

Vi è scontro aperto tra margine di ricavo e accise.

Sostanzialmente i petrolieri si ritrovano accusati di manovre speculative per lucrare sui costi di gestione della loro attività, con controlli in tutta Italia di cui aspettiamo i risultati, ma gli stessi rispediscono le accuse al mittente accusando invece il blocco del taglio sulle accise.

Con la somma complessiva di accise ed IVA che supera il 50% dei costi del carburante alla pompa, il Unione energie per la mobilità (oggi Unem, ieri Unione petrolifera) punta proprio sul ritorno delle stesse come causa dell’aumento dei prezzi.

E proprio in queste ore si rincorrono voci di nuovi interventi sulle stesse.

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