TUTORIAL – Ebola: che cos'è, perché fa paura, come avviene il contagio – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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Sono mesi che viviamo questa continua “emergenza Ebola”. Sappiamo davvero di cosa si tratta?
Ecco a voi un tutorial, o una guida se preferite, sul virus Ebola.

CHE COS’È

L’Ebola è un virus che causa una febbre emorragica. Verosimilmente è trasmesso all’uomo tramite contagio animale (in particolare mangiando la carne di selvaggina). Il virus si diffonde tra coloro che sono entrati in contatto con il sangue e i fluidi corporei di soggetti infetti. Uno solo dei ceppi di Ebola possiede una trasmissibilità di tipo aereo, quello chiamato “Ebola Reston” (identificato in una scimmia nella città di Reston, in Virginia), ma fortunatamente non è patologico per gli esseri umani ed è solo mediamente mortale per le scimmie.
Paradossalmente è un virus debole. Il lavaggio in lavatrice di indumenti contaminati è sufficiente a distruggerlo. Il virus sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce solare o secche.

I SINTOMI E LE CONSEGUENZE

È potenzialmente mortale e comprende una gamma di sintomi: un’improvvisa febbre, vomito, diarrea, dolore o malessere generalizzato e a volte emorragia interna e esterna.
Il tasso di mortalità varia dal 50% all’89% secondo il ceppo virale. La causa della morte è solitamente dovuta a shock ipovolemico o sindrome da disfunzione d’organo multipla. Una volta contratta la malattia, se non trattata, può portare alla morte nel giro di 10 giorni.

COME AVVIENE IL CONTAGIO

Un essere umano colpito da ebola può trasmettere il virus mediante il contatto diretto con i suoi fluidi corporei infetti (es. diarrea, vomito, sangue), in minor proporzione per via epidermica o per contatto con le mucose. Anche i cadaveri sono infetti, infatti alcuni medici adottano misure preventive per le sepolture. Non si può contrarre la malattia attraverso il denaro, prodotti alimentari, per via aerea o nuotando in piscina. Le zanzare non trasmettono il virus.
Ambienti e luoghi con carenza di strumenti e protocolli igienico-sanitari appropriati, generalmente presenti in Paesi poveri e privi di ospedali moderni o personale addestrato, risultano essere più propensi per la diffusione del virus.
Il periodo di incubazione va dai 2 ai 21 giorni, in media intorno ai 10 giorni.

DOMANDE E RISPOSTE ANTIPANICO

Il virus può trasmettersi a livello mondiale? 
La trasmissione dei ceppi che colpiscono l’uomo non avviene per via aerea e il lasso di tempo in cui il virus agisce lo rende piuttosto improbabile. Dal momento in cui la malattia diviene contagiosa è praticamente remota la possibilità che l’individuo malato sia in grado di viaggiare e quindi di trasmettere il virus al di fuori di determinate aeree colpite.
Il virus ebola che sta colpendo attualmente l’Africa è un nuovo ceppo?
Il ceppo di virus Ebola diffuso in questi mesi in Africa, precisamente in Guinea, Sierra Leone. Liberia e Nigeria, è quello originario del Congo ed è simile a quello di passate epidemie.
Il virus non è mutato.
Com’è possibile che si sia diffuso in vari Paesi dell’Africa?
I moderni sistemi di trasporto potrebbero aver fatto si che il virus potesse coprire centinaia di chilometri (ad esempio per andare a trovare un parente malato). Un’altra causa può essere stata quella legata ai riti e alle usanze funerarie, infatti è usanza lavare il corpo del defunto prima della sua sepoltura, facilitando il contatto con i fluidi corporei. Il defunto, inoltre, potrebbe essere stato trasportato da una zona colpita. Un’altra possibilità ancora è quella della diffidenza, infatti circola in maniera diffusa la credenza che siano stati i medici e i volontari internazionali, facendo si che la gente li evitasse ed evitasse di denunciare i sintomi del contagio per non separarsi dai loro cari. Un ultimo motivo può essere quello legato alla diffusione del carne di selvaggina infetta (generalmente pipistrelli e gorilla).
Se i trasporti veloci possono diffondere la malattia, potrebbero venire attraverso un turista proveniente da quei Paesi?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il  rischio di esposizione al virus Ebola è estremamente basso per i viaggiatori nei Paesi colpiti, come è difficile che un turista possa essere andato nei posti infetti, che son tutt’altro che turistici. Dovrebbero porsi i presupposti del contagio, ossia il contatto diretto con fluidi infetti e la somministrazione di carne di selvaggina infetta. Inoltre sono in atto severi controlli medici nelle tratte provenienti dai Paesi colpiti.
E se un viaggiatore arriva in Italia e si ammala una volta tornato?
E’ possibile, ma con una probabilità molto bassa. Nel caso si sentisse male in patria, dovrà subito farsi prestare soccorso presso il più vicino centro ospedaliero. Chi è a rischio contagio? I familiari che possono venire a contatto con i fluidi infetti. Ripetiamo, è una probabilità molto bassa.
E’ possibile che un immigrato clandestino possa trasportare in virus in Europa?
Assolutamente no. Dal momento in cui un immigrato clandestino partisse dalle zone infette, e risultasse malato, non potrebbe viaggiare per via della febbre, i dolori e il vomito. Inoltre, se la malattia non viene trattata con urgenza, la morte sopraggiunge nel giro di appena 10 giorni, insufficienti per un immigrato clandestino per raggiungere le coste africane e quindi le coste europee.

LA PAROLA AGLI ESPERTI

Sono due le fonti che voglio citare: l’intervista del Prof. Ippolito, Direttore scientifico dell’Ist. Spallanzani di Roma, e dell’epidemiologo Saverio Bellizzi di Medici senza frontiere.
Il Prof. Ippolito, nella video intervista riportata qui sotto, negli ultimi minuti afferma quanto segue:

Il peggiore errore che si potrebbe commettere oggi è pensare che sono gli immigrati clandestini che ci portano l’ebola oppure che ebola è in tutte le persone che tornano dall’Africa.


Saverio Bellizzi, intervistato da Radio24, spiega come sia praticamente impossibile che l’ebola venga “trasportata” dagli immigrati clandestini:

Se ci riferiamo alle persone che arrivano nelle coste del Sud è praticamente impossibile, in quanto sono persone che sono in viaggio da un anno e mezzo, due anni. Come tempistica non ci siamo. Una persona affetta da ebola non si mette in viaggio, nel giro di 10 giorni, se non trattata, va incontro a morte.

Abbiamo intervistato Saverio Bellizzi al telefono:

CONCLUSIONI

A conti fatti:

  • è impossibile che il virus venga trasportato attraverso l’immigrazione clandestina;
  • non è una malattia che si trasmette per via aerea (per maggiori informazioni leggete questo articolo);
  • è estremamente remota la possibilità di un’epidemia in Europa o nei Paesi sviluppati.

 

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