Turista tedesca morta, il ragazzo risponde alla Regione Lazio sull’intervento del 118

di Luca Mastinu |

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Turista tedesca morta, il ragazzo risponde alla Regione Lazio sull’intervento del 118 Bufale.net

Il 4 aprile abbiamo pubblicato una pre-analisi sul caso della turista tedesca morta a seguito di un malore accusato a Focene, Fiumicino, mentre si trovava sul camper insieme al ragazzo. Secondo la versione di quest’ultimo, il 118 sarebbe intervenuto in ritardo in quanto l’operatore non conosceva l’inglese, barriera linguistica contestata anche durante il colloquio con i carabinieri dopo l’arrivo all’ospedale di Ostia.

A seguito del primo articolo pubblicato da Repubblica, sia l’Assessorato della Sanità della Regione Lazio che l’Ares avevano dichiarato che tutto era stato svolto correttamente. Il ragazzo, M.D., parlava di un ritardo di 43 minuti mentre le controparti parlavano di 18 minuti. Le 2 chiamate effettuate da M. al 118 sarebbero durate circa 10 minuti mentre l’audio pubblicato dalla Regione Lazio come risposta dura appena 2 minuti. Nelle ultime ore M.D. ha rilasciato una dichiarazione per rispondere alla replica della Regione.

Un breve riepilogo

Nel precedente articolo avevamo riportato tutte le informazioni note al momento. I fatti risalgono al 20 gennaio, quando J.G. e il ragazzo M.D. si trovavano a Focene nell’attesa di fare i biglietti per Barcellona. La coppia era partita dalla Germania per girare l’Europa a bordo di un camper. Intorno alle 15:30 entrambi si trovavano a bordo del camper, quando all’improvviso la ragazza – secondo il racconto di M.D. – ha perso i sensi. M.D. ha dunque chiamato il numero delle emergenze, il 112, e in quel momento ha avuto inizio la storia che stiamo seguendo.

Secondo M.D. le chiamate al 112 sarebbero state 2, una prima alle 15:39 e una seconda alle 16:10, entrambe della durata di circa 10 minuti. Dalla prima telefonata M.D. avrebbe riscontrato difficoltà in quanto gli operatori non parlavano inglese, ma era riuscito a farsi dare le istruzioni per farsi localizzare. Il 118 avrebbe dovuto richiamarlo per facilitare le fasi di arrivo, ma non ricevendo alcuna telefonata M.D. avrebbe scelto di telefonare nuovamente. Nel frattempo si era messo al volante per individuare i soccorritori, che si trovavano a 4 isolati dal luogo della prima chiamata.

Tempistiche, queste, che avrebbero determinato la morte di J.G. poco dopo all’ospedale di Ostia, dove M.D. racconta di aver trovato i carabinieri che lo avrebbero trattenuto sei ore per poi comunicargli la morte della ragazza usando Google Translate. Secondo M.D. e secondo l’avvocato della famiglia della ragazza, gli esiti dell’autopsia non sarebbero ancora stati consegnati e le spoglie di J.G. si trova ancora all’obitorio del cimitero del Verano. Ieri si sarebbe dovuta svolgere la cremazione. Nel frattempo la Procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

Dopo le accuse di M.D., il 118 e l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio hanno riferito che tutto si sarebbe svolto correttamente. La Regione ha anche diffuso l’audio della prima telefonata, ma il file pubblicato sul web ha una durata di 2 minuti contro i 10 della versione di M.D., che infatti sostiene che l’audio sia stato tagliato.

Nelle ultime ore il ragazzo irlandese ha rilasciato una dichiarazione riportata da Fanpage.

La dichiarazione del ragazzo

Mentre Repubblica riporta la possibilità dell’archiviazione, Fanpage riporta le ultime dichiarazioni di M.D. di cui riporteremo qualche estratto.

L’assessorato della Salute del Lazio ha rilasciato un audio della chiamata dalla durata di 2 minuti e 8 secondi, dichiarandolo integrale. Ma questa è una bugia. Ho allegato un’immagine per provare che la prima chiamata è durata in totale 10 minuti e 24 secondi. È iniziata alle 15:39. Però nell’immagine compaiono due chiamate: entrambe sono partite dal mio telefono, ma nessuna è stata ricevuta.

Quando ho fatto la prima chiamata alle 15.39, ho cercato su Google Maps dove ci trovavamo: l’unico nome mostrato era Havana beach e ho pensato che fosse il nome di una spiaggia nei dintorni. Durante la telefonata, nel corso degli 8 minuti che sono stati omessi da quello che hanno rilasciato come “audio integrale”, ho fornito una descrizione più accurata possibile del luogo in cui ci trovavamo. Ho cercato di fornire al meglio le indicazioni sul posto, nonostante non conoscessi le strade della zona. Ho detto loro che il mio gps era acceso e che potevano utilizzarlo per trovarci.

Li ho richiamati alle 16.10: è durante questa chiamata che sono stato messo in attesa, mentre cercavo di parlare con un operatore che parlasse inglese. Non so dire quanto io sia rimasto in attesa, potrebbe essere sembrato anche per pochi secondi, ma a me è sembrata una vita.

Ma ancora, non è questo che mi interessa, ma il fatto che non fossero riusciti a raggiungermi. Se loro mi avessero chiamato per dirmi che non riuscivano a trovarci o se ci avessero raggiunti utilizzando il mio segnale gps, non avrei dovuto richiamarli. Quando sono riuscito a parlare con l’operatore ho chiesto e ho supplicato di dirmi dove si trovassero e ho chiesto aiuto. Mi hanno detto che si trovavano nel posto in cui ero io, ho guardato fuori, ma non c’erano. Così sono sceso dal van e ho corso intorno per vedere se si fossero fermati in qualche stradina nelle vicinanze. Ho deciso di guidare per provare a trovarli. Hanno detto di sapere dove mi trovavo, ma sapevo che non era così e che il tempo era fondamentale.

In quei momenti sono rimasto al telefono con il servizio di emergenza: questo è tutto quello che non è stato pubblicato della seconda chiamata, ma spero che indagheranno.

Questa seconda telefonata è partita alle 16:10 ed è durata per 10 minuti e 6 secondi, fino a quando non ho trovato l’ambulanza. Quando li ho trovati si trovavano in una strada laterale lontana dalla spiaggia: gli operatori ci stavano cercando camminando sulla spiaggia. Nei due minuti di audio che sono stati rilasciati, ho detto chiaramente che ci trovavamo a bordo del van. Ma loro erano fuori dall’ambulanza, stavano camminando sulla spiaggia. Non avevano capito.

Il caso della turista tedesca morta dopo un malore all’ospedale di Ostia continua ad avere i contorni del giallo.

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