Nessuna fonte attendibile, nessun riscontro nei siti e quotidiano sia locali che nazionali. Siamo di fronte all'ennesima bufala "vendicativa", quella dove di fronte ad un'ingiustizia c'è un "vendicatore" dalle cui gesta gioire e prenderne esempio.
La consigliera comunale di San Cataldo, Grazia Giamporcaro, ha dichiarato di essere favorevole alla soppressione dei cani randagi sostenuti dal Comune che secondo lei sono uno spreco di denaro a fronte dei cittadini bisognosi che ne hanno bisogno.
Nessun pignoramento, neanche una presunta soppressione dell'animale. Si tratta di una bufala diffusa da un sito "satirico" che riprende nel suo nome quelli di "LiberoQuotidiano" ed "Il Giornale" insieme: LiberoGiornale.
Rinnoviamo l'invito: le notizie pubblicate nel sito Gazzetta della Sera sono equivalenti alla carta straccia da gettare nel cestino vista la loro utilità pubblica e al danno che provocano. L'importante è generare visite.
Il fatto avvenne nell'ottobre del 2006. In seguito a 3 accuse di reato venne ritenuto un pericolo per la società. L'uomo rimase in carcere pochi giorni, ma non venne subito condannato per i reati contestati.
Ci troviamo di fronte alla classica bufala dove vengono prese due foto con storie diverse e se ne viene creata una (il cane che chiede cibo, il venditore che lo attacca con un coltello) per scatenare l'indignazione.
Una provocazione da parte di un account fasullo creato apposta per "trollare". Successivamente ha postato altre immagini dove riporta di essersi mangiato il presunto cane investito.
La storia di Tuffy circola già da questa estate e venne raccontata anche in Italia a luglio dal sito "Anoilaparola", fonte Animals Asia. Al momento ci dobbiamo affidare ai racconti dei protagonisti.
Una storia "acchiappalike" a dir poco assurda che si ritiene sia avvenuta in Egitto, Oman, Arabia Saudita, Portogallo, Argentina e Brasile. Casi di cani "eroi" ce ne sono stati, ma molto diversi dalla storia raccontata.