Solidarietà per Martina Benedetti, infermiera attaccata brutalmente dai novax (e non solo lei)

di Bufale.net Team |

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Solidarietà per Martina Benedetti, infermiera attaccata brutalmente dai novax (e non solo lei) Bufale.net

Solidarietà per Martina Benedetti: questa è la premessa essenziale. Perché siamo di fronte all’ennesimo attacco cieco, violento e brutale della violenza dei “guerrieri social novax“.

Persone che, riunite nelle loro chat a metà tra la “Chat delle Mamme” piena di acredine, livore e minacce per il figlio “promessa del calcio” mandato in panchina o il “figlio scienziato” che torna a casa con un nove anziché un dieci e l’organizzazione delle Brigate Rosse, si fanno vanto di esibire violenza. Anzi: ci sono testimonianze di veri e propri “test di ingresso” sulle tematiche novax seguite da “sfide di coraggio” che consistono nel minacciare, insolentire ed aggredire personaggi contrari all’ideologia per poi pubblicare prove ed indirizzi nella chat ed ottenere l’ammirazione collettiva.

Un vero e proprio, come già abbiamo detto più volte, problema con la violenza che evidentemente i novax (o precisiamo meglio, una loro parte rabbiosa e militante) non vogliono risolvere. Preferiscono questo, essere la versione povera dei “Figli di Guerra” della Saga di Mad Max, marionette umane con una divisa virtuale che li rende un branco confuso e senza personalità individuali tranne l'”Immortan Joe” di turno, pronti ad ogni atrocità.

Dissacrare cimiteri? Fatto, addirittura con la firma di una delle chat più famose e nutrite. Inviare a medici buste di proiettili e minacce di gambizzazione come il peggiore dei terroristi? Fatto.

In questi due anni di pandemia abbiamo visto il linguaggio novax devolvere in boicottaggi, minacce, false recensioni ed aggressioni agli esercenti.

Abbiamo già assistito al tentativo dei novax di radunare improbabili militanti sulla Rete per boicottare Sterilgarda, accusata di aver richiesto il Green Pass ai lavoratori di determinati settori critici, nonché Conad, per aver posto in aspettativa i lavoratori senza Green Pass, nonché agli improbabili tentativi di impedire a COOP di raccogliere soldi per le campagne vaccinali in Africa.

Dai ai novax militanti sulla rete la possibilità di essere violenti e aggressivi e lo faranno. Purtroppo a volte anche nelle piazze.

Con una violenza che arriva a spingersi nel chiaro linguaggio del terrorismo, con l’invio di lettere con minacce e sostanze tossiche nello stile delle Nuove Brigate Rosse.

Non c’è nessuna sorpresa quindi quando alla violenza verbale, alla violenza fisica, si unisce anche la violenza di genere.

Del resto abbiamo già visto “guerrieri novax” calarsi i pantaloni davanti ad una barista per intimidirla sessualmente.

Quando la vittima è donna, al peggio si aggiunge il peggio.

Solidarietà per Martina Benedetti, infermiera attaccata brutalmente dai novax

Martina Benedetti, infermiera, collaboratrice della fondazione GIMBE.

Colpevole di aver parlato di un tema che noi stessi abbiamo discusso.

L’esiguità della sanzione amministrativa “una tantum” di 100 euro per i violatori dell’obbligo vaccinale.

Cento euro una tantum, abbiamo ricordato, e attualmente un obbligo che scade a Giugno. Qualcosa che i novax possono percepire, e ci risulta stia accadendo, come un incentivo a mettere mano al portafoglio, pagare il centone e continuare irresponsabili e spensierati per la loro strada che abbiamo visto non sempre animata dalle più nobili intenzioni, galleggiando di disoccupazione in nero fino al traguardo indicatogli.

L’abbiamo detto noi, l’hanno fatto notare in tanti.

Se a dirlo è una donna, quindi percepita da alcune persone come un soggetto debole che può essere intimidito con una calata di calzoni? Se a dirlo è un’infermiera, soggetto con un bersaglio sulla schiena piantato dalle chat social/carbonar/distopiche dove la violenza contro medici, giornalisti e politici vale come un pedone investito a Carmageddon?

Ecco il risultato: una irripetibile salva di ogni tipo di insulto, anche sessuale

E gente pronta a giustificare la violenza andando da chi invece non la condona e piagnucolando un “Ma voi fate questo e quello..”

Col piglio deciso, perché è di quello che stiamo parlando di chi difende uno stupratore dicendo che magari “lei aveva la gonna corta, poi aveva detto prima che ci stava, si sa che fanno le difficili, se l’amico mio stupratore era (sic!) bello…”

Perché la violenza, specie di branco, aggravata dal genere e della ascientificità delle sue basi non dovrebbe avere scuse, mai.

Una salva di commenti, reperibili ancora su Facebook, dove i Novax non perdonano.

Non perdonano a Marina Benedetti di aver mostrato il volto provato dalla stanchezza e dalle mascherine durante la prima pandemia. Non perdonano a Martina Benedetti di averli di messi di fronte alle loro fragilità.

Si dice che lo stupro sia l’atto psicologico del debole che usa violenza per infliggere a qualcuno il suo controllo per una volta, ferendola e danneggiandola per riempire il vuoto causato dalla nullità esistenziale che percepisce di essere.

Crediamo sia valido per ogni violenza. Per tutti i tipi di violenza.

E non solo lei

E non venite a raccontarci la storiella del “ma forse lei se lo meritava”

A parte che è la scusa preferita dagli stupratori e da chi li difende, eadem ratio, gradiremmo che i novax ci spieghino cosa gli hanno fatto di male i ragazzi autistici di Pizzaut Cascina De Ferri.

A parte consegnare pizze agli infermieri. Perché almeno loro sanno dove vive la gratitudine.

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