Silvia Romano, “Costretta a lavaggio del cervello e matrimonio islamico”: la terribile verità sul rapimento della cooperante italiana

di Bufale.net Team |

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Silvia Romano, “Costretta a lavaggio del cervello e matrimonio islamico”: la terribile verità sul rapimento della cooperante italiana Bufale.net

Lo sappiamo: Silvia Romano è tornata da pochi giorni, e parte la corsa alle “terribili verità”.

Verità che verità non sono: come ci ricorda Il Post, unico giornale nel quale riponiamo la nostra massima stima, in un’operazione di raffinata Intelligence pare che una inedita Task Force composta da Goccediluna07, Napalm51, lo Zi’ Peppe e la Sciura Maria ne sappia di più dei Governi di tutto il Mondo.

Fatevi due domande e chiedetevi come sia possibile che informazioni segretissime sulle quali ad oggi vige un braccio di ferro tra le intelligence del mondo siano, e con grande leggerezza, riportate da blog e affini e ripubblicate di pagina Facebook in pagina Facebook da persone pochitto pazzerelle tra un Buongiornissimo ed un rarissimo iPhone che non può essere venduto perché ha preso fuoco la scatola.

Poi, quando vi sarete resi conto dell’insostenibilità di tutto questo, tornate per leggere come non esiste alcun matrimonio islamico di Silvia Romano.

Silvia Romano, “Costretta a lavaggio del cervello e matrimonio islamico”: la terribile verità sul rapimento della cooperante italiana

Ci segnalano i nostri contatti un articolo contenente la terribile verità: in realtà una lunga sequela di indiscrezioni.

Un lungo elenco di se fosse, potrebbe, probabilmente ed altre formulazioni ipotetiche peraltro datate Agosto 2019.

Sei mesi non sono neppure buoni per indovinare la trama di un film, sicuramente per ricostruire un’esistenza.

E infatti quanto sappiamo al riguardo è

Silvia ha raccontato che “è successo a metà prigionia, quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata” definendo la sua conversione all’Islam che ha definito “spontanea e non forzata. In questi mesi mi è stato messo a disposizione un Corano e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un pò (sic!!!) di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi. Non c’è stato alcun matrimonio né relazione – ha raccontato ancora – solo rispetto. Mi sono spostata con più di un carceriere in almeno quattro covi, che erano all’interno di appartamenti nei villaggi -ha ricordato Romano- Loro erano armati ed a volto coperto, ma sono sempre stata trattata bene ed ero libera di muovermi all’interno dei covi, che erano comunque sorvegliati.

Leggete per caso di matrimoni e lavaggi del cervello?

A noi non pare proprio.

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