Salvini denuncia aumento di fondi per i migranti e scatena la rabbia sovranista, ma si parla di 2 euro

Matteo Salvini ha ripreso ufficialmente un argomento ritenuto caldo sia dalla Lega, sia da coloro che lo seguono. Stiamo parlando dei fondi per i migranti, considerando il fatto che in questi giorni si parla di un aumento per i Centri destinati ad accoglierli. Dopo la questione della gogna mediatica per un ragazzo che lo ha criticato e che abbiamo trattato di recente sulle nostre pagine, questo giovedì bisogna analizzare bene un contenuto che ha scatenato nuovamente rabbia e indignazione tra coloro che seguono sui social l’ex Ministro dell’Interno.

Ha ragione Salvini sull’aumento dei fondi per i migranti?

Premesso che Salvini nel suo tweet abbia parlato di un generico aumento dei soldi per l’accoglienza, è lecito chiedersi se ci sia un fondo di verità dietro un’uscita di questo tipo. Sostanzialmente, il leader della Lega con il suo post afferma quanto segue: “Intanto il governo pensa a cancellare i decreti sicurezza e aumentare i soldi per l’accoglienza, roba da matti“. Approccio ritenuto furbo da qualcuno ed oggi cercheremo di capire il motivo.

Come riporta Wired, infatti, se da un lato è vero che il governo prevede un aumento dei fondi per i migranti, dall’altro è giusto evidenziare che si parli 2-3 euro. Una cifra irrisoria, che per l’italiano medio avrà impatto zero e che a conti fatti serve soprattutto per la presa di posizione da parte di Salvini. Insomma, siamo ben lontani dalle cifre di alcuni anni fa, con un aumento che tra le altre cose ha anche una spiegazione molto semplice.

Tutto nasce dal fatto che con la precedente cifra i bandi siano risultati praticamente deserti, in quanto il budget precedente non era ritenuto sufficiente per accogliere i migranti e garantire loro un sostegno dignitoso. La stessa fonte, infatti, sottolinea che “si parla di 2-3 euro in più, eppure la scelta ha messo in moto la solita strumentalizzazione xenofoba salviniana”. Staremo a vedere se ci saranno ulteriori repliche di Salvini.

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