Ritorna la bufala della copertina “Italie merde” attribuita a Charlie Hebdo

di Luca Mastinu |

bufala sindaco di lonigo
Ritorna la bufala della copertina “Italie merde” attribuita a Charlie Hebdo Bufale.net

In queste ore, probabilmente per un uso maldestro dello strumento Ricordi di Facebook (ne avevamo parlato in questo approfondimento), sta ritornando alla ribalta la falsa copertina attribuita a Charlie Hebdo con la scritta “Italie merde”, un contenuto che fa infuriare tantissimi utenti.

Ecco la rivista per cui abbiamo pianto e per cui abbiamo messo le bandiere francesi per solidarietà. Condividete il più possibile. Fate vedere chi sono i francesi.

Una bufala vecchia di almeno 5 anni

Era il 2015 quando per la prima volta smentivamo tale notizia, ma la condivisione compulsiva si rivela talmente feroce che anche nel 2018 eravamo tornati sull’argomento. Oggi ci risiamo.

La bufala era spuntata nelle ore immediatamente successive all’attacco dell’Isis alla sede di Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 e in nessuna fonte ufficiale compariva la copertina incriminata e voracemente condivisa dai condivisori compulsivi. La prima apparizione in rete della copertina fake era avvenuta, infatti, l’8 gennaio 2015. Come ricorda Pagella Politica in un articolo del 9 marzo, poco dopo le prime condivisioni su Facebook si era palesato il creatore della bufala in un commento:

La mia è satira (o una semplice trollata, scegliete voi) nei confronti di tutti quelli che da qualche giorno si sono magicamente scoperti amanti di Charlie Hebdo e difensori della satira. Gente esaltata che sull’onda dell’indignazione popolare vede una stro**ata fatta in 5 minuti con Paint e non perde nemmeno due secondi a verificare se sia vero o no, ma si affretta a sparare sentenze a caso, a giudicare e pontificare.

Una bufala, quindi, che ancora oggi viene condivisa per indignare i propri contatti. Charlie Hebdo non ha mai creato una copertina con la scritta Italie merde, bensì era il frutto di un’elaborazione grafica di un utente che aveva lanciato l’immagine su Facebook il giorno dopo l’attentato.

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