Report di un Corso di formazione per i referenti Covid – Leggende e dati reali

di Bufale.net Team |

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Report di un Corso di formazione per i referenti Covid – Leggende e dati reali Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una catena di S. Antonio chiamata Report di un Corso di formazione per i referenti Covid.

Premessa: non siamo in grado di sapere se un simile corso di formazione, riunione informale o formale si sia tenuta.

Ma possiamo dirvi che qualsiasi cosa contenga la catena di S.Antonio, non corrisponde ad alcuna linea guida, se non in parte.

Premessa: le linee guida

Al momento le linee guida sono composte dalle raccomandazioni tecniche del CTS, corroborate dal documento tecnico sulla scuola del 28 maggio 2020 e dal Piano Scuola 2020-2021.

Tutto quello che non è in essi compreso è una interpolazione posticcia quindi, un modo di andare a braccio che non potrà essere considerato parte di un sistema nazionale.

Il distanziamento sociale come nella catena, e come nella realtà

Dopo lunga delucidazione da parte del formatore e del medico che, per il PERIODO di emergenza, affiancherà le scuole del nostro distretto, si è arrivati ad una conclusione: Che non si può lavorare! Fermi nei banchi ad un metro di distanza, due dal docente, senza mascherina

In realtà le citate linee guida prevedono che

il layout delle aule destinate alla didattica andrà rivisto con una rimodulazione dei banchi,dei posti a sedere e degli arredi scolastici, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento.Anche l’area dinamica di passaggio e di interazione (zona cattedra/lavagna)all’interno dell’aula dovrà avere una superficie adeguata tale da garantire comunque e in ogni caso il distanziamento di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento.Ciascuna istituzione potrà definire, in virtù dell’autonomia scolastica, modalità di alternanza / turnazione / didattica a distanza proporzionate all’età degli alunni e al contesto educativo complessivo. In particolare, per gli ordini di scuola secondaria di I e II grado, al fine di ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici, potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza.

Cosa diversa, dato che il citato documento tecnico sulle ipotesi di rimodulazione parla di considerazione dello spazio di movimento.

Cosa che, ovviamente, non può essere limitata a “Non esiste il movimento” ma “Bisognerà rimettere all’autonomia scolastica il decidere”.

Ovviamente: non potrete immaginare mica che a livello centrale il CTS e il Ministero conoscano ogni singola aula di ogni singola scuola.

I fazzoletti con reflussi organici buttati in appositi contenitori

Non abbiamo trovato nelle linee guida indicazioni particolari al riguardo: ma sarebbe d’uopo far notare che, dal punto di vista tecnico, anche pre-COVID non è che fosse consigliato lasciare fluidi corporei in giro.

Ovviamente, ad ognuno di noi è stato insegnato che i fazzolettini sporchi vanno tenuti in tasca e smaltiti: non ci voleva una pandemia per insegnarci a lavare le mani, a non disperdere fazzolettini in giro, a non sputare per terra.

Tutto il materiale didattico (anche i giocattoli alla materna) sarà esclusivamente ad uso personale, vietato lo scambio

E se invece vi dicessimo che le linee guida reali prevedono l’esatto opposto?

le attività educative dovranno consentire la libera manifestazione del gioco del bambino,l’osservazione e l’esplorazione dell’ambiente naturale all’esterno, l’utilizzo di giocattoli,materiali,costruzioni, oggetti(non portati da casa e frequentemente igienizzati), nelle diverse forme già in uso presso la scuola dell’infanzia

Enfasi su “nelle diverse forme già in uso presso la scuola dell’infanzia”.

Ovviamente, si parla di giocattoli già presenti, depositati negli spazi comuni, non personali (perché da casa non li puoi tornare) e frequentemente igienizzati.

Cosa che tecnicamente si faceva anche prima.

Ogni verifica (in fogli) una volta consegnata, sarà raccolta con i guanti dal docente che la dovrà mettere in quarantena per almeno 48h prima di correggerla, ogni libro prestato o preso in biblioteca pure.

Ecco: abbiamo letto per filo e per segno ogni testo normativo citato.

Non troviamo traccia di questa quantomeno bizzarra restrizione.

Come non vi sono tracce dell’invito a che ogni docente abbia un sacchetto per i gessetti (per la lavagna).

Ovviamente, comunque, i gessetti sono “per la lavagna” a prescindere.

Le finestre aperte ogni ora anche in caso di pioggia. L’impianto di riscaldamento continuamente controllato La ricreazione fatta da seduti in classe se piove o in piccoli gruppi a distanza

I locali scolastici destinati alla didattica dovranno,inoltre,essere dotati di finestre per garantire un ricambio d’aria regolare e sufficiente, favorendo, in ogni caso possibile, l’aerazione naturale. Relativamente agli impianti di condizionamento si rimanda alle specifiche indicazione del documento Rapporto ISS COVID-19 n. 5 del 21 aprile 2020 disponibile nel link di seguito riportato https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID-19+n.+5_2020+REV.pdf/2d27068f-6306-94ea-47e8-0539f0119b91?t=1588146889381

Ci domandiamo seriamente in quale lingua si traduca ricambio di aria regolare e sufficiente con finestre aperte ad ogni ora.

Specialmente dato che le direttive citate escludono in modo categorico il crearsi di situazioni di disagio (cosa che la pioggia in aula crea).

Va inoltre da sé che la

suddivisione, con segnaletica mobile, degli eventuali spazi esterni disponibili per i diversi gruppi di bambini presenti nella scuola, con utilizzo da parte di ogni gruppo di un’area dedicata con i propri giochi, anche in tempi alternati, previa pulizia delle strutture

Esclude, ipso facto, la ricreazione in aula come unica modalità possibile.

l’alunno [dovrà] ingurgitare velocemente lo snack e rimettersi la mascherina, fermo, senza agitarsi e senza alzare la voce. I bagni sanificati ad ogni passaggio. Non si potrà alzare la voce (troppi droplet) non si potrà cantare, suonare uno strumento

Anche qui abbiamo una serie di aporie ed idiosincrasie.

per la refezione scolastica, atteso il ruolo sociale ed educativo che la connota come esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini, si dovrà far riferimento al Documento tecnico del CTS, partendo dal principio che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna scuola. In particolar modo, oltre alla necessaria e approfondita pulizia dei locali adibiti alla refezione medesima, le istituzioni scolastiche–di concerto con l’ente locale e in modalità tali da garantire la qualità del servizio e che tengano conto anche della salvaguardia dei posti di lavoro –potranno valutare l’opportunità di effettuare la refezione in due o più turni, sempre al fine di non consentire oltre il dovuto l’affollamento dei locali ad essa destinati. Qualora questa modalità non sia percorribile o non sufficiente in virtù degli spazi o della particolare numerosità dell’utenza, gli Enti locali potranno studiare con le ditte concessionarie del servizio la realizzazione di soluzioni alternative di erogazione, all’interno dell’aula didattica, opportunamente areata e igienizzata al termine della lezione e al termine del pasto stesso, finanche la semplificazione del menù, qualora gli approvvigionamenti delle materie prime dovessero risultare difficoltosi.

Potranno in caso la modalità non sia percorribile è diverso da si dovrà, ovviamente.

Le stesse linee guida del CTS indicano

per la refezione le singole realtà scolastiche dovranno identificare soluzioni organizzative ad hoc che consentano di assicurare il necessario distanziamento attraverso la gestione degli spazi(refettorio o altri locali idonei), dei tempi (turnazioni), e in misura residuale attraverso la fornitura del pasto in “lunch box” per il consumo in classe

Enfasi su quel “residuale”.

E se le linee guida reali prevedono che

per gli Istituti coreutico musicali le attività didattiche che prevedano l’utilizzo di strumenti a fiato o attività corali dovranno essere effettuate garantendo un aumento significativo del distanziamento interpersonale

Non si capisce il passaggio da “bisogna aumentare il distanziamento” a non si può fare e basta, fidati, me lo ha detto uno

usare un PC della scuola (per lo stesso motivo) non si potranno fare attività di laboratorio, non si potrà lavorare a coppie o a gruppi La lezione sarà SOLO frontale la PEGGIORE per i ragazzi con BES, per non parlare degli ADHD inchiodati ai banchi…

Sanificare una tastiera non pare una cosa impossibile, almeno secondo le linee guida.

Le quali già prevedono deroghe espresse per studenti con disabilità e condizioni similari

Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico,la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza.Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio sopra riportato, non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina.Per l’assistenza di studenti con disabilità certificata,non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose.Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti

Sarà istituita la saletta Covid, dove in caso di sintomi sospetti l’alunno sarà portato in attesa che i genitori vengano a prenderlo mentre il referente Covid avviserà la ASL e cercherà di risalire alle frequentazioni

E anche qui, scusate, ne stiamo parlando da un bel po’ di tempo.

E comunque, esiste un intero report sulla gestione dei casi COVID, non vediamo perché anche qui limitarsi ad un messaggino WhatsApp.

Suddiviso in diversi possibili scenari, che troverete da pagina 10 del link evidenziato in poi.

Non potranno abbracciare i bambini che piangono (e i bambini a scuola piangono, anche alle medie)

Dobbiamo confessare che l’immagine del bambino piangente e inconsolabile per colpa della scuola cattivona e del ministro crudele ha un certo appeal. Ma è infondata.

Anche qui abbiamo linee guida per cui

Il distanziamento fisico richiederà inevitabilmente l’adozione di misure organizzative che potranno impattare sul “modo di fare scuola” e che pertanto dovranno essere pensate e proporzionate all’età degli studenti.

Si raccomandano inoltre particolari accorgimenti per la scuola dell’infanzia, che riceve nelle linee guida note particolari attenzioni

I bambini di età inferiore ai sei anni hanno esigenze del tutto particolari, legate alla corporeità e al movimento: hanno bisogno di muoversi, esplorare, toccare. Il curricolo si basa fortemente sulla accoglienza, la relazione di cura, la vicinanza fisica e il contatto, lo scambio e la condivisione di esperienze.

Pertanto, la prossima riapertura richiede l’adozione di misure particolarmente attente alla garanzia del rispetto non solo delle prescrizioni sanitarie, ma anche della qualità pedagogica delle relazioni.L’organizzazione dei diversi momenti della giornata educativa dovrà essere serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile,per cui i bambini dovranno essere messi nelle condizioni di potersi esprimere con naturalezza e senza costrizioni.Un’attenzione particolare va data ai bambini che per la prima volta risultano iscritti, prevedendo per essi (e per i loro genitori) momenti riservati di ascolto e di primo ambientamento. Questa avvertenza è importante per tutti i bambini frequentanti, per i quali vanno riannodate esperienze bruscamente interrotte e che vanno preparati al nuovo incontro, coinvolgendoli gradualmente –considerata la loro tenera età –nella assunzione delle nuove regole di sicurezza e di rispetto. Ad esempio, il rito frequente dell’igiene delle mani, la protezione delle vie respiratorie, la distanza di cortesia, potranno diventare nuove “routine” da vivere con serenità e gioiosità.

Per le attività motorie svolte senza mascherina le distanze dovranno essere di 2 metri ma assolutamente banditi sport di squadra, gruppo e contatto.

per le attività di educazione fisica, qualora svolte al chiuso (es. palestre), dovrà essere garantita adeguata aerazione e un distanziamento interpersonale di almeno 2 metri(in analogia a quanto disciplinato nell’allegato 17 del DPCM17 maggio2020). Nelle prime fasi di riapertura delle scuole sono sconsigliati i giochi di squadra e gli sport di gruppo,mentre sono da privilegiare le attività fisiche sportive individuali che permettano il distanziamento fisico

Quale parte di sconsigliati nelle prime fasi è poco chiara?

Vi saranno percorsi, cartelli, segnaletiche, tutto nel più rigido controllo, sanzionato se si rendesse necessario.

Ovviamente.

Ci sono nei pubblici esercizi, mi spiegate perché nelle scuole dovrebbe essere questo immane sacrificio?

Foto di congerdesign da Pixabay

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