Repentino passo indietro di Al Bano sulle vaccinazioni: “Dovevano chiamarmi a fine marzo”

di Redazione Bufale |

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Repentino passo indietro di Al Bano sulle vaccinazioni: “Dovevano chiamarmi a fine marzo” Bufale.net

Mai banale Al Bano nelle sue esternazioni a proposito del vaccino contro il Covid. Come abbiamo osservato alcune settimane fa, il noto cantante aveva espresso pesanti perplessità sull’efficacia dei prodotti, focalizzandosi soprattutto su AstraZeneca. Nonostante gli studi successivi abbiano evidenziato che proprio la sua fascia di età sia quella maggiormente al sicuro con il prodotto americano. Ancora prima, poi, l’artista pugliese è stato ospite da Mario Giordano su Rete 4, facendo capire di non essere certo di dare l’assenso al momento della chiamata.

Le ultime impressioni di Al Bano sul vaccino

Ne abbiamo parlato con un articolo specifico, che non a caso fece molto discutere. Anche perché in quel frangente Al Bano aggiunse qualche dettaglio poco chiaro a proposito dei vaccini contro il Covid. Insomma, una questione delicata, che non a caso è tornata di moda in queste ore. Già, perché sul web gira voce che in realtà il cantante sia già stato vaccinato, ma è stato il diretto interessato a negare l’indiscrezione che da un po’ di tempo a questa parte circola soprattutto su Facebook:

“Non è vero, è una fake news. Avevano detto che mi avrebbero chiamato a fine marzo, ma non l’hanno ancora fatto. Spero accada presto, ma non voglio fare alcuna polemica”.

Si tratta di un estratto dell’intervista che lo stesso Al Bano ha rilasciato in queste ore e che, allo stesso tempo, è stata riportata da Il Giornale. Secondo il cantante, poi, l’Italia dovrebbe seguire l’esempio di Israele, che a suo dire ha messo semplicemente più soldi sul piatto, ottenendo grandi risultati sul fronte vaccinazione. Al contempo, ritiene che dietro i rallentamenti sulla diffusione di Sputnik ci siano non precisati interessi.

Del resto, la stessa intervista fa emergere anche un certo apprezzamento per Putin. Infine, Al Bano pretende una migliore organizzazione sulla questione migranti, evitando però di utilizzare termini forti per non essere etichettato con “fascista“.

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