PRECISAZIONI Senatore Chuck Grassley: “Dare agli americani la falsa impressione che le donne abbiano pari diritti”

di Bufale.net Team |

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PRECISAZIONI Senatore Chuck Grassley: “Dare agli americani la falsa impressione che le donne abbiano pari diritti” Bufale.net

I diritti delle donne sono un argomento sempre molto discusso, ovunque. Ora, una dichiarazione sui diritti delle donne attribuita al senatore Chuck Grassley, avrebbe avvertito che indagare su “ogni” accusa di violenza sessuale creerebbe la “falsa impressione che le donne abbiano gli stessi diritti”.

Grassley

La citazione avrebbe iniziato a circolare il 20 settembre 2018. Il senatore Grassley è il presidente di un organo giudiziario del Senato americano, e quindi le sue parole sono prese in seria considerazione. Il meme è diventato virale dopo le accuse di aggressione sessuale contro il candidato della Corte Suprema degli Stati Uniti Brett Kavanaugh.

Come presidente del comitato giudiziario, Grassley ha supervisionato le audizioni per l’accusa a Kavanaugh davanti alla commissione, prima del voto.

Grassley

La frase

Ma a parte il meme virale, nessun organo di informazione ha dato notizie della dichiarazione di Grassley, sulla parità dei diritti tra i due sessi.

Anzi, il Portavoce Michael Zona, in una mail, ha scritto che il senatore Grassley “non lo direbbe mai perché certamente non ci crede”. Per Zona, lo stesso curriculum di Grassley, che incoraggia le vittime di violenza sessuale a farsi avanti, e i suoi sforzi legislativi in loro favore, negano l’idea stessa che avrebbe fatto una tale affermazione.

La citazione, falsa, fa leva sulle accuse secondo cui Grassley e i suoi colleghi parlamentari repubblicani avrebbero difeso Kavanaugh nonostante le accuse mosse da una professoressa universitaria californiana, che Kavanaugh ha accusato di tentata violenza quando i due erano al liceo.

Christine Blasey Ford ha reso nota la sua storia in lettere inviate ai suoi rappresentanti del Congresso, i democratici Dianne Feinstein e Anna Eshoo, nel luglio 2018. L’accusa è stata resa nota al pubblico solo attraverso un rapporto del New Yorker del 14 settembre 2018. Giorni dopo, la storia della Ford è diventata pubblica sul Washington Post.

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