Pericoloso My Talking Angela Eyes, aiuta pedofili con la fotocamera: torna la bufala
Uno dei casi più caldi in Rete oggi 27 luglio investe un’app molto popolare in giro per il mondo, vale a dire My Talking Angela Eyes. Secondo alcune catene che girano sui social e su WhatsApp, sembrerebbe che questa piattaforma rappresenti un qualcosa di pericoloso in termini di sicurezza e privacy, considerando che alle sue spalle ci sarebbe un pedofilo in grado di monitorare i nostri bambini tramite la fotocamera dello smartphone. A dirla tutta, sono anni che circolano voci di questo tipo.
Questione che viene percepita sulla stessa lunghezza d’onda di FaceApp, come riscontrato pochi giorni fa, ma basta documentarsi in Rete per comprendere che si tratti di una bufala. Vedere per credere quanto è stato pubblicato a suo tempo da un sito come Focus Junior, che ha approfondito al meglio l’intera vicenda. Come? Smentendo le voci riguardanti My Talking Angela Eyes pericolosa, invitando allo stesso tempo gli utenti a fare molta attenzione ai possibili acquisti indesiderati una volta portato a termine il download tramite dispositivi Android o iOS. Si tratta delle cosiddette transazioni in-app, spesso e volentieri involontari.
Insomma, il solito allarmismo senza dati concreti alle spalle, che naturalmente assume connotazioni più importanti alla luce del fatto che il mondo riguardante l’app My Talking Angela Eyes coinvolga in qualche modo i bambini. Le solite leggende metropolitane, dietro le quali potrebbero celarsi da un lato i produttori di applicazioni concorrenti, dall’altro qualche genitore eccessivamente apprensivo, che si sbilancia su argomenti per i quali non ci sono evidentemente le dovute conoscenze.
Fate dunque attenzione alle notizie che alimentate tramite le vostre ricondivisioni social, considerando il fatto che in contesto simile darete ossigeno a quella che possiamo considerare a tutti gli effetti una bufala, se pensiamo ai riscontri ottenuti dagli addetti ai lavori su un servizio per nulla pericoloso come quello offerto da My Talking Angela Eyes.
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