Non è bufala la nota Confcommercio su Coronavirus Safety Measures, ma la Polizia Postale chiarisce

di Redazione Bufale |

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Non è bufala la nota Confcommercio su Coronavirus Safety Measures, ma la Polizia Postale chiarisce Bufale.net

Ci sono alcuni tormentoni che non si placano mai a proposito di sicurezza informatica, come possiamo osservare ad inizio 2021 con una catena WhatsApp che ci parla di un pericoloso file, chiamato Coronavirus Safety Measures, con tanto di allarme lanciato da Confcommercio mediante la Polizia Postale. Abbiamo ricevuto un po’ di segnalazioni in merito quest’oggi, al punto da approfondire l’intera faccenda ed interpellando i nostri contatti tra le autorità. Solo così, infatti, è possibile contestualizzare il tutto.

Il PDF Coronavirus Safety Measures trattato da Confcommercio tramite la Polizia Postale

Etichettiamo l’intera storia con “precisazioni” per una ragione molto semplice. Se da un lato il pericolo per la sicurezza dei nostri dispositivi non è inventato, come potrete percepire attraverso un articolo pubblicato sul nostro sito la scorsa primavera, allo stesso tempo la Polizia Postale ci ha confermato che al momento non ci siano segnalazioni recenti allarmanti. Insomma, la questione Coronavirus Safety Measures va analizzata nel modo appropriato, evitando che si alimentino inutili ansie tra coloro che hanno meno dimestichezza su queste tematiche.

Ricapitolando, quali sono le informazioni più importanti da annotare a proposito del file PDF chiamato Coronavirus Safety Measures? Un pericolo di questo tipo c’è stato, ma risale a diversi mesi fa. In quel caso si mobilitarono Confcommercio e Polizia Postale, pubblicando post anche sui social per evitare che il virus potesse prendere piede su smartphone e PC degli italiani. Certo, la catena potrebbe tornare in futuro, ma ad oggi non abbiamo segnali precisi che vanno in quella direzione.

La storia del file PDF Coronavirus Safety Measures, dunque, ci insegna che dobbiamo stare sempre attenti, valutando però nel modo giusto le notizie che arrivano da WhatsApp. Al netto del fatto che ci siano arrivati segnali ed avvertimenti sia da Confcommercio, sia dalla Polizia Postale poco meno di un anno fa. Ricordate di non scaricare allegati strani e di tenere sempre aggiornato il proprio antivirus, oltre a modificare le credenziali di accesso ai servizi online cui siete soliti accedere con maggiore frequenza.

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