No, questo non è un video di Michelle Obama che dichiara di essere un uomo di colore

Una bizzarra teoria del complotto vuole molte donne invise ai complottisti essere segretamente uomini: il video di Michelle Obama che dichiara di essere un uomo di colore è uno degli svariati tentativi di replicarlo.
Avevamo già visto Michelle Obama accusata di essere un uomo sulla base di affermazioni risibili, come la sua altezza e foto ritoccate, nonché gli ovvi tentativi di trolling partoriti dalla patria internazionale di QAnon, 4chan, tra i quali Kamala Harris reimmaginata come il “soldato trans Kamal Aroush”.

No, questo non è un video di Michelle Obama che dichiara di essere un uomo di colore
E avevamo visto anche la bizzarra teoria dei “no laringe”, un miscuglio di troll e boccaloni che, durante l’ondata di consapevolezza nata dall’omicidio Cecchettin decisero che tutte le donne che si erano pronunciate contro la cultura patriarcale erano uomini trans sulla base dell’avere le cartilagini laringee, che in base alle loro cognizioni zoppicanti di anatomia si confondevano col pomo d’adamo.
Tutte queste teorie si confondono col tema fortemente alt-right dell’omotransfobia: il “vero uomo alt-right” è sostanzialmente un nostalgico dei “ruoli tradizionali” quando non un maschilista tendente all’incel, e quindi il peggior “sfregio” possa fare all’avversario è accusarlo di essere un omosessuale, un transessuale o difendere entrambe le categorie da lui definite come peccaminose.
In questo caso si tratta di una fake news ottenuta alterando un’intervista in cui Michelle Obama non dichiara di essere una donna trans, ma di approvare il percorso di vita di un uomo di colore con un figlio trans da lei intervistato.
Evidentemente, per la comunità sciovinista tendente all’incel citata un peccato naturale da punire.
No, questo non è un video di Michelle Obama che dichiara di essere un uomo di colore
L’uomo di colore suddetto è il celeberrimo regista Marlon Wayans, da lei intervistato pubblicamente.
Uno dei suoi tre figli, Kai Wayans, è nato Amai Wayans, ed ha deciso in seguito per la transizione di genere. Marlon ha seguito la sua crescita con attenzione e sorpresa, dedicando un’opera teatrale chiamata Skittles or Rainbow Child ad un percorso da lui definito faticoso e pieno di lavoro, ma anche di amore incondizionato nato dall’iniziale sorpresa e diniego.

Immagine di Kai e Marlon Wayans, fonte Threads
È proprio allo sforzo ed alla doppia transizione, nella quale Amai è diventato Kai e Marlon ha imparato a comprendere e interagire nel modo più corretto col figlio che si riferisce Michelle Obama, che nella frase maciullata da chi ha condiviso la fake dice
“E questo [riferito al percorso di Marlon Wayans, NdT], lo sai, mi scalda il cuore. Ti spiacerebbe condividere questo percorso, in particolare come persona di colore?”
Quindi legando la storia di Marlon Wayans alle sue origini e chiedendo come il fatto che, a ben vedere, in una America ancora ricolma di discriminazioni Marlon Wayans abbia affrontato la discriminazione che colpisce il figlio come persona trans in quanto persona di colore, ergo oggetto di feroci discriminazioni ancora oggi.
In nessun punto del testo Michelle Obama ha detto di essere “un uomo di colore”: ma evidentemente è bastato esprimere vicinanza per Marlon e Kai Wayans per meritare l’odio degli omotransfobici da tastiera.
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