Nel 2020 l’OMS sconsigliava campagne di vaccinazione di massa, ma si riferiva a quelle di routine

di Luca Mastinu |

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Nel 2020 l’OMS sconsigliava campagne di vaccinazione di massa, ma si riferiva a quelle di routine Bufale.net

Nel 2020 l’OMS sconsigliava campagne di vaccinazione di massa? I nostri lettori ci fanno notare che sui social sta circolando lo screenshot di un documento attribuito all’Organizzazione Mondiale della Sanità nel quale, nel punto C, si legge: “Avoid mass vaccination campaigns until the Covid-19 situation resolves”, in parole povere: “Evitare le campagne di vaccinazione di massa fino a quando la situazione COVID-19 non si risolve”. Andiamo nello specifico.

Il messaggio che accompagna il ritaglio del documento dice:

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel marzo 2020 raccomandava di evitare campagne di vaccinazione di massa almeno finché la situazione Covid non sarebbe stata risolta.

Mi chiedo: per quale motivo l’OMS raccomanda, così come anche altri illustri epidemiologi, di evitare vaccinazioni di massa durante una pandemia?

È – forse – perché i vaccini inoculati a pandemia in corso inducono il virus a cambiare pelle, ad aggirare la rete protettiva vaccinale, dando luogo alle purtroppo note varianti che, oggi, costituiscono l’evoluzione – ancora non ben definita e perciò non controllabile – dell’epidemia originaria?

… basterebbe per una denuncia (a chi?) per il reato di epidemia colposa (art. 452 codice penale)?

Ora leggiamo i cinque punti del documento, di cui ovviamente non viene riportato un link originale né il contenuto integrale:

a) Follow the existing guidelines (national guidelines, if available) on SARS-CoV-2 infection prevention measures during immunization sessions. Relevant programmatic considerations in limiting risk of SARSCoV-2 transmission during vaccination are provided in an annex to the WHO document.
b) Prioritize primary series vaccinations, especially the measles-mumps-rubella (MMR) vaccine, polio vaccines and other combination vaccines.
c) Avoid mass vaccination campaigns until the COVID-19 situation resolves.
d) Vaccinate newborns (as per the national immunization schedule) in maternity wards.
e) Prioritize pneumococcal and (during the winter) influenza vaccines for the vulnerable groups.

Un messaggio decontestualizzato

Da dove viene questo elenco? Semplicemente, digitando il contenuto delle voci elencate troviamo riscontro sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) a questo indirizzo, ma in quest’altra pagina troviamo la versione in lingua italiana. Il titolo del documento è Vaccinazioni durante la pandemia da COVID-19: la guida dell’OMS Europa. Leggiamo l’incipit:

A causa della pandemia di COVID-19 (causata dal nuovo virus SARS-CoV-2) nei Paesi della Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) esiste il rischio che si possa verificare una riduzione generale delle normali attività vaccinali, sia per lo spostamento di risorse sanitarie verso le attività di controllo della pandemia, sia per le misure di distanziamento sociale imposte alla popolazione, che potrebbero portare alcune persone a decidere di rimandare le vaccinazioni programmate per se stessi o per i propri figli.

Bene, fin qui abbiamo appreso che il documento si riferisce alle normali attività vaccinali, quelle di routine, dunque quelle già esistenti nel marzo 2020. A chi sono rivolte, essenzialmente, le normali attività vaccinali? Parliamo ovviamente dei bambini e dei soggetti a rischio e infatti: “è fondamentale tenere fin d’ora un elenco dei bambini che hanno saltato dosi di vaccino e sviluppare un piano d’azione ad hoc per il recupero successivo delle dosi non ricevute”.

Fermiamoci un attimo: ricordate l’elenco abcde screenshottato e postato sui social da cui siamo partiti? Ecco, è incompleto e di seguito vi riportiamo tutte le voci presenti nel documento originale:

  1. Durante gli appuntamenti vaccinali, osservare le misure di prevenzione delle infezioni da virus SARS-CoV-2, indicate dalle linee guida esistenti (nazionali se disponibili). Il documento guida OMS include un’appendice con alcune considerazioni programmatiche rilevanti per limitare il rischio di trasmissione del virus SARSCoV-2 durante la vaccinazione.
  2. Dare la priorità al ciclo primario delle vaccinazioni, in particolare al vaccino contro morbillo-parotite-rosolia (MPR), ai vaccini contro la poliomielite e agli altri vaccini combinati.
  3. Evitare le campagne di vaccinazione di massa fino a quando la situazione COVID-19 non si risolve.
  4. Vaccinare i neonati (secondo il calendario vaccinale nazionale) direttamente nei reparti di maternità.
  5. Per i vaccini contro lo pneumococco e (nella stagione invernale) quelli anti-influenzali, dare priorità ai gruppi a rischio.
  6. Ritardare l’introduzione di qualsiasi nuovo vaccino/i nel calendario nazionale di vaccinazione.
  7. Comunicare chiaramente alla comunità e agli operatori sanitari il razionale per cui le vaccinazioni sono incluse tra i servizi sanitari prioritari durante la pandemia di COVID-19 e i rischi derivanti dalle malattie prevenibili da vaccino e i benefici della vaccinazione.

Si parla di vaccinazioni di routine

In poche parole: no alle vaccinazioni di massa (di routine), sì alla vaccinazione di neonati, gruppi a rischio, al ciclo primario e, soprattutto, comunicazione dei benefici della vaccinazione. No, all’OMS non avevano bevuto, perché stiamo parlando delle vaccinazioni di routine le cui somministrazioni sono state inevitabilmente ridimensionate con l’insorgere della pandemia del Covid. Nel marzo 2020, ricordiamo, l’OMS non poteva parlare di vaccino anti Covid in quanto ancora non esisteva. Più chiaramente, le cosiddette “vaccinazioni di massa” sconsigliate dall’OMS, servivano a scongiurare pericolosi spostamenti della popolazione, come specificato in questo file.

Proprio su questo aspetto il 30 luglio 2020 il Ministero della Salute riportava un calo della vaccinazione comune e per questo forniva delle linee guida per la ripresa dell’immunizzazione (non contro il Covid, ripetiamo) per colmare la lacuna. Il problema si è fatto sentire anche quest’anno, per questo esiste una campagna di sensibilizzazione per la ripresa della vaccinazione di routine. Addirittura è emerso che in 50 Paesi si è registrato un vero e proprio stop ai vaccini di routine.

Conclusioni

L’utente che posta questo messaggio vorrebbe denunciare qualcuno per epidemia colposa, ma non specifica chi dovrebbe essere il destinatario. In ogni caso, come spesso succede, si tratta di un contenuto decontestualizzato dalla versione integrale, nella quale si parla di vaccini di routine e non di vaccini anti Covid, che nel marzo 2020 non esistevano ancora.

Ancora una volta: una semplice immagine postata sui social non è una fonte. La fonte, quella reale, il nostro amico acchiappalike si è guardato bene dal riportarla.

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