“Napoli Ospedale vuoto. L’inganno è stato scoperto” – Quando vuoi vedere inganni per forza
Ci segnalano i nostri contatti un video, con la didascalia “Napoli Ospedale vuoto. L’inganno è stato scoperto”.
Come al solito ve ne mostreremo solo un frame. Tanto basta per riconoscerlo. Tanto basta per discuterne senza soffiare sul pericoloso fuoco dell’Infodemia.
Il video contiene solo una telecamera, manipolata da una persona che ansima nel microfono.
L’unico suono che si sente è il respiro ansimante, mancano persino i fogli di giornali ostentati in altri video simili.
Chi ha diffuso il video non si perita neppure di dire esattamente quale ospedale avrebbe visitato.
Solo esaminando i loghi che compaiono sui fogli scopriamo che si tratta del Secondo Policlinico di Napoli, Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II.
Il silenzioso personaggio vaga per dei corridoio deserti, dove spicca un cartello Ambulatorio Trapianti, lasciando ad altri il compito di trarre conclusioni.
Conclusioni inverosimili, infodemiche. Errate.
“Napoli Ospedale vuoto. L’inganno è stato scoperto” – Quando vuoi vedere inganni per forza
In primo luogo mentre negli altri video chi registra è sempre lesto nell’esibire giornali recenti e ciarliero nel descrivere le sue conclusioni, improvvisamente in questo video l’unico audio ammesso è un costante ansimare.
Non possiamo quindi sapere quando sia stato esattamente girato questo video: ieri, oggi? Durante la Prima Ondata? Durante la Seconda Ondata? In estate? In autunno, in inverno? Quest’anno, negli anni passati? Quando?
Perché chi ha girato questo video non ha risposto a queste semplici domande?
In secondo luogo, ovviamente un Ambulatorio Trapianti non è un centro COVID.
Abbiamo già detto in passato, quando è nata la turpe mania dei “video dei Pronto Soccorso” che cercare pazienti COVID in un pronto soccorso è uno straordinario esercizio di futilità se non di pandemia.
I pazienti COVID non li troverai mai in un Pronto Soccorso, si cerca di tenerli il più distante possibile da chi non è infettato e rischia l’infezione.
Chi presenta sintomi riconducibili al COVID19 peraltro non deve presentarsi in Pronto Soccorso, ma come ricordato dalle pagine informative dei maggiori ospedali deve chiamare immediatamente il proprio medico di base o pediatra, ovvero uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute per ricevere le dovute informazioni.
Informazioni che prevederanno accessi contingentati e diversificati all’Ospedale.
Inoltre, proprio dopo aver identificato la struttura, possiamo sapere che nel periodo in cui questo video è apparso in Rete (attenzione, non ci sono prove che sia il periodo in cui è stato girato) ogni attività programmata considerata differibile è stata differita proprio a cagione dell’emergenza, con dirottamento di ogni risorsa possibile all’Emergenza COVID.
E questo, dicevamo in altri articoli, è il vero problema dell’emergenza COVID, quello che l’Infodemia non vuole vedere.
Il fatto che a soffrire non sono tanto i pazienti COVID19, ma dializzati, trapiantati, cronici e oncologici che si vedono costretti ad adire altre strutture, o a patire i disservizi dovuti al fatto di dover contrastare la Pandemia con ogni forza.
In sintesi, siamo di fronte ad un video che non spiega niente. Né il dove, faticosamente ricostruito da noi, né il quando, né il come, e il perché.
Ci domandiamo perché ci stiamo perdendo tempo, e la risposta è “per contrastare l’Infodemia”.
Contatteremo comunque la struttura ospedaliera, perché è giusto farlo, riportando ogni deliberazione.
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