Morto Shinzo Abe, vittima di un attentato, identificato il colpevole

di Bufale.net Team |

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Morto Shinzo Abe, vittima di un attentato, identificato il colpevole Bufale.net

È morto Shinzo Abe, vittima di un attentato. L’ex premier giapponese, record come Primo Ministro dalla vita politica più longeva del Sol Levante e più giovane premier nella storia moderna, è stato un esponente di spicco del Liberaldemocratici.

Erede del celebre Koizumi, Abe cercò durante i suoi due mandati (con soluzione di continuità interna a causa di gravi problemi di salute) di rivitalizzare l’economia interna e potenziare il profilo internazionale della sua patria, accumulando un numero di missioni estere esorbitante rispetto ai suoi predecessori e proponendo riforme per restituire un ruolo proattivo alle Forze di Autodifesa del Giappone, che sostituiscono un esercito attivo dal dopoguerra.

Recentemente dimessosi nuovamente per un riacutizzarsi dei suoi problemi di salute cronici, è caduto vittima di un attentato definito “barbarico” durante un comizio a Nara.

Morto Shinzo Abe, vittima di un attentato

Shinzo Abe, sessantotto anni a settembre, si trovava a Nara per un comizio in favore del partito LiberalDemocratico. Partito conservatore di cui era ancora componente di spicco nonostante il suo ritiro dalla vita politica attiva per ragioni di salute.

Morto Shinzo Abe, vittima di un attentato.

Morto Shinzo Abe, vittima di un attentato.

Sul luogo del comizio era presente anche Y.T., cittadino di Nara, parte delle Forze di Autodifesa del Giappone con un’arma autocostruita.

Un membro della sezione marittima del quale i motivi sono ancora poco chiari.

L’unica cosa chiara ed evidente è l’assoluta premeditazione che ha spinto il marinaio quarantunenne a costruire un proprio ordigno perfettamente funzionale, munirlo una tracolla per evitare il rinculo e confonderlo tra le telecamere e macchine fotografiche portate al cospetto dell’amato politico e scegliere la posizione ideale per il colpo mortale.

Il colpo non ha dato scampo all’ex premier, morto poco dopo il trasporto in ospedale.

Il quarantunenne Y.T. ha avuto modo di spiegare alle autorità di non essere mosso da “rancore politico” ma da “insoddisfazione e risentimento nei suoi confronti”.

La solidarietà

Per il segretario di gabinetto Giapponese tale atto è una “barbarie che non sarà tollerata”.

Solidarietà internazionale è arrivata da diversi rappresentanti del mondo politico, compresi il Premier Spagnolo Sanchez, il Ministro degli Esteri Italiano Di Maio, il Presidente del Consiglio Europeo Michael, il Premier Francese Macron, il primo Ministro Indiano e la presidentessa della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen.

Quest’ultima attivatasi durante il trasporto in ospedale di Abe con la speranza che fosse possibile salvarlo.

Si registra anche un telegramma di condoglianze alla vedova inviato da Vladimir Putin.

Un momento molto triste

Il segretario di stato USA, Blinken, ha dichiarato la cosa un momento molto triste. Ma anche preoccupante, e non possiamo che concordare con l’analisi.

Abbiamo assistito spesso, nel settore delle bufale, a rabbiose espressioni di odio verso questo o quel personaggio della politica e della vita collettiva e sociale di una nazione.

Riteniamo anche alla luce di questo grave lutto che non siano segnali da sottovalutare. Chi parla di odio, sovente semina odio.

E per cento odiatori che invocano la morte di qualcuno, troverai sempre qualcuno abbastanza ebbro da costruirsi un fucile in garage e sparare quella pallottola.

Le motivazioni del colpevole sono ancora nebulose, e non si escludono piste relative all’estremismo fanatico. Quello che è certo sono le parole “odio e risentimento” che tornano nella confessione del colpevole.

Parole che tornano in tutti i linguaggi di odio nel mondo.

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