Monopoli (Puglia): dopo la Sirenetta Disney, la Sirenetta curvy. Il caso è servito

di Bufale.net Team |

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Monopoli (Puglia): dopo la Sirenetta Disney, la Sirenetta curvy. Il caso è servito Bufale.net

Monopoli: dopo la Sirenetta Disney, la Sirenetta curvy. Il caso è servito. Non facciamo neppure in tempo a riprenderci dalle polemiche sulla Sirenetta Disney al cinema, ingiustamente sotto attacco per essere interpretata da una cantante di colore con una voce che non fa rimpiangere alcuna delle passate interpretazioni del mito (dalla cantante country Jodie Benson, voce dell’Ariel animata in poi), che parte l’episodio crossover con le travagliate vicende del turismo italiano

Monopoli (Puglia): dopo la Sirenetta Disney, la Sirenetta curvy. Il caso è servito, fonte Facebook

Monopoli (Puglia): dopo la Sirenetta Disney, la Sirenetta curvy. Il caso è servito, fonte Facebook

Non bastava la “pasticciona” VenereItalia23 la Virtual Influencer che di disastro in enorme disastro ha portato i gestori della campagna a dover tirar fuori il baluardo del “Si parli bene o male, purché se ne parli” di Oscar Wilde. Perché ora entra in scena una nuova concorrente: la Sirenetta curvy.

A dire il vero, questa volta non vediamo il perché di tanta polemica: anzi, rispetto alla “Venere Italia 23” ottenuta incollando una testa rimaneggiata di Venere su foto stock, la “Sirenetta di Monopoli” è una statua artistica, dalla posa echeggiante la Sirenetta di Andersen e che in una città marittima ha anche una sua logica.

Ma non è stata apprezzata per le sue forme da “maggiorata fisica”, eufemismo ricordiamo inventato dal buon Vittorio De Sica ed entrato nel nostro linguaggio.

Tra le cose che i social negano ad una sirenetta possiamo quindi aggiungere, oltre la pelle di colori non caucasici, anche un seno prosperoso. Assai prosperoso.

Monopoli (Puglia): dopo la Sirenetta Disney, la Sirenetta curvy. Il caso è servito

Apre le danze, ma giocosamente rispetto a quanto letto sui social, l’attrice barese Tiziana Schiavarelli, che essenzialmente constesta alla Sirenetta di Monopoli due cose. Le sue forme assai prorompenti e l’essere la futura star dell’inaugurazione di un parco giochi per bambini intestato alla figura di Rita Levi Montalcini.

Scienziata, ricordiamo, nota per i suoi grandi successi accademici e per gli importanti progressi che ha donato alla neurologia e di certo non legata a figure più affini alla Bersagliera Lollobrigida.

In realtà l’opera è stata realizzata dagli studenti di una scuola d’arte locale, esistente sottoforma di bozzetto da almeno un anno.

Nessuna marcia indietro per l’amministrazione, che ha coperto la statua in attesa dell’inaugurazione del parco, nessun ripensamento per il dirigente scolastico, che divertito esclama “La statua potrebbe essere letta come un omaggio alla donna che è bella anche se curvy, basta con i modelli della donna perfetta”

Ma del resto, potremmo applicare anche in questo caso le polemiche sulla Sirenetta Disney: purché abbia i tratti riconoscibili di una sirena, ergo coda di pesce e sguardo languido rivolto al mare, l’unico modo per avere la certezza fisica su come possa essere o non essere fatta una sirena è incontrarne una per mare e chiederglielo di persona.

Obiettivo un po’ impossibile.

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