Ma servono davvero “cento colpi di spazzola prima di andare a dormire”?
Un rito così radicato da diventare il titolo di un romanzo di formazione erotico ed autobiografico e pettinare e ripettinare all’infinito i capelli prima del riposo. Specialmente i capelli portati lunghi, allo scopo di preservarne la bellezza.
In realtà spazzolare i capelli aiuta, passare e ripassare la spazzola come in un cineromanzo della Principessa Sissi, aiuta molto meno.
Ma servono davvero “cento colpi di spazzola prima di andare a dormire”?
Partiamo da un punto di vista: spazzolare i capelli rimuove delle impurità superficiali e sparge il sebo, la naturale fonte di lubrificazione e idratazione cutanea e delle chiome su tutta la lunghezza del capello.
E questo è un bene. Ovviamente spazzolarsi i capelli “prima di andare a dormire” in primo luogo non significa che non bisogna spazzolarli anche di mattina presto, oppure si va al lavoro con le chiome abbastanza frizzanti per l’azione del cuscino.
Inoltre spazzolare è un’azione meccanica: arrivati ai “100 colpi di spazzola” si rischia di arrivare a spezzare i capelli e sottoporli, banalmente, ad un forte stress meccanico.
La soluzione? Spazzolarli, ma come direbbe un buon cuoco con gli ingredienti, spazzolarli “quanto basta” e non fino a strapparsi i capelli. Cento colpi no, magari qualche minuto, e poi decidere che vale sempre la pena di usare un buon shampoo e non improvvisare col “primo che capita nello scaffale”
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