Ma è vero che gli antichi romani hanno distrutto la scrittura etrusca?

di Shadow Ranger |

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Ma è vero che gli antichi romani hanno distrutto la scrittura etrusca? Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una falsa credenza, tracimata in alcuni articoli di divulgazione anche di peso, secondo cui gli antichi romani hanno distrutto la scrittura etrusca.

Ma è vero che gli antichi romani hanno distrutto la scrittura etrusca?

Ma è vero che gli antichi romani hanno distrutto la scrittura etrusca?

“Come vedremo a breve, gli Etruschi vennero conquistati dai Romani. Dopo questa conquista andarono perdute quasi tutte le opere scritte di questo popolo, così come la loro storia. Ciò che è rimasto della scrittura etrusca sono principalmente iscrizioni sui sarcofagi”, riporta uno di questi testi.

Ma sappiamo che non è vero.

Ma è vero che gli antichi romani hanno distrutto la scrittura etrusca?

E lo sappiamo proprio perché conosciamo la scrittura etrusca da esempi di scrittura etrusca che non sono sarcofagi.

Ad esempio i “testi di dono”, iscrizioni epigrafiche riportate in templi e su vasellame e altri oggetti donati a maggiorenti (da cui “testi di dono”) che riportano l’indicazione degli autori e del motivo per cui il dono è stato elargito, una via di mezzo tra una firma del produttore e un bigliettino accluso al pacco dono.

Una vera e propria “Stele di Rosetta Etrusca”, riportata nella prima immagine, fonte dello studio della lingua è il trittico delle lamine di Pyrgi, dediche nel tempio della Dea Uni, tutt’altro quindi che una sparuta iscrizione in un cimitero negletto dagli invasori iconoclasti Romani pronti a distruggere la cultura degli sconfitti.

Ovviamente, siccome era uso sia Etrusco che Romano (e di molte altre culture d’epoca) inumare oggetti di uso comune coi defunti, nei sepolcri possiamo trovare oggetti con testi di dono, come vasellame con iscrizioni.

Bicchiere d’impasto con coppia di iscrizioni graffite sotto il labbro, da Sesto Calende.

Bicchiere d’impasto con coppia di iscrizioni graffite sotto il labbro, da Sesto Calende, tratto da “La Scrittura dei Principi Etruschi”, D. F. Maras

Cosa che sarebbe l’equivalente del trovare un cadavere seppellito con un libro riportante la dedica dell’autore autografa e dedurre che il libro sia diventato “scrittura funebre”.

Abbiamo quindi molteplici tracce della scrittura etrusca, rendendo la storia degli Antichi Romani oppressori e devastatori delle civiltà molto scenografica, ma una falsa credenza.

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