Lo studio sull’Effetto Magneto e il magnetismo dei vaccini viene da una “rivista predatoria”

A volte ritornano: c’era una volta l'”effetto magneto“, l’assurda teoria del complotto per cui i vaccini contenevano calamite che rendevano magnetici i vaccinati.

Lo studio sull’Effetto Magneto e il magnetismo dei vaccini viene da una “rivista predatoria”
La teoria del “magnetismo dei vaccini” torna su un post X “spunta blu” (cosa che abbiamo visto non essere più garanzia di veridicità a tavolino, ma solo della capacità di poter sottoscrivere un canone) riportato in Italiano su Facebook, secondo cui uno studio scientifico avrebbe dimostrato la teoria.
Si tratta di un c.d. “studio predatorio”, un testo scientificamente inadeguato, basato su prove inadeguate e pubblicato sulla base del “potersi permettere la pubblicazione”.
Praticamente la “spunta blu” della scienza.
Lo studio sull’Effetto Magneto e il magnetismo dei vaccini viene da una “rivista predatoria”
Lo studio scientifico citato si basa sull’aneddotico campione di sei soggetti che dichiarano di aver ricevuto il “potere” di incollarsi cucchiai addosso dopo aver ricevuto il vaccino.
Nel senso più brutalmente temporale del termine e senza alcuna prova di un nesso di causalità anche solo presunto: i “fantastici sei” si sono fotografati con cucchiai addosso, ed uno di loro ha inviato foto di un figlio di dieci anni col cucchiaio attaccato alla pelle, figlio peraltro non vaccinato.
Abbiamo avuto modo di esaminare come “l’effetto magneto” comporti che siano il sebo cutaneo e l’attrito, congiuntamente ma anche disgiuntamente (in una foto uno dei soggetti frappone tra la sua pelle un foglio di plastichetta alimentare e il cucchiaio ignorando che lo stesso crea attrito) a mantenere oggetti metallici attaccati alla pelle
In alcuni casi abbiamo avuto soggetti orgogliosamente ostentare foto di monete da 50 centesimi di euro attaccate alla pelle ignorando che le stesse non sono attratte dalle calamite
Un campione di sei soggetti che si premono cucchiai sulla pelle non è idoneo a sostanziare uno studio scientifico ragionato, e l’esistenza stesso di un bambino non vaccinato con gli stessi “poteri” annulla il valore dello studio, a meno che di non voler postulare l’altrettanto comprovata fake news del “vaccino che si trasmette ad altri soggetti”.
Cosa è una rivista predatoria
Il documento che viene condiviso è stato pubblicato sull’International Journal of Medical Science and Innovative Research (IJMSIR), una rivista che non è indicizzata da PubMed, il database bibliografico più utilizzato per cercare la letteratura biomedica. Né appare su Academic Google, un altro motore di ricerca per la letteratura accademica.
Si tratta dunque di una “rivista predatoria” (dato evidenziato anche dai colleghi spagnoli), che semplicemente pubblica sulla sola base della ricezione del contenuto e del contributo di pubblicazione. Durante la Pandemia molte riviste predatorie sono apparse agli onori della cronaca, compresa una “scoperta” a pubblicare uno “studio scientifico” che accusava i Pokémon di essere il vettore di SARS-CoV2 nonché la specie animale da cui il virus avrebbe fatto il salto verso l’Uomo.
Le prove che lo studio non funziona
Come evidenziato dalla stessa formulazione, buona parte dei preparati vaccinali non contengono affatto alcun elemento metallico (vedasi qui, qui, qui e qui). Altri preparati contengono una minima dose di alluminio (qui), misurata dagli esperti dell’Università di Oxford come pari alle infinitesimali quantità presenti naturalmente in cibi e alimenti (qui).
Lapalissiano che se i vaccini non contengono elementi magnetici, non possono conferire proprietà magnetiche, né nell’immediato, né nel futuro, tampoco a familiari conviventi non vaccinati.
Lo studio si dimostra quindi del tutto privo di pregio scientifico.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.