Lo sapevi che le sigarette sono testate sugli animali?

di Bufale.net Team |

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Lo sapevi che le sigarette sono testate sugli animali? Bufale.net

Ci segnalano i nostri comandi un lungo testo che circola per la Rete, arricchito da una foto, che è tornato di moda anche a novembre 2021, stando al nostro articolo:

? Lo sapevi che le sigarette sono testate sugli animali? ?
Il tabacco di quasi tutte le marche, è testato su animali: gatti, cani, criceti, maiali indiani, conigli, scimmie.
Gli animali sono costretti a fumare tra le 6 e le 10 ore al giorno, da 5 a 7 giorni alla settimana.
Diversi metodi sono usati per questi esperimenti:
– Gli animali sono attaccati o chiusi in tubi e ricevono costantemente fumo di sigaretta nei bronchi mediante ventilazione.
– L’asfalto di sigaretta viene applicato sulla pelle dell’animale per favorire la crescita dei tumori della pelle.
– I dispositivi sono installati nella testa degli animali per studiare gli effetti del tabacco.
– i cavi vengono posizionati nel pene degli animali per testare gli effetti della sigaretta sul funzionamento sessuale.
– Un’apertura viene tagliata nella gola degli animali per far passare un tubo per respirare grandi quantità di fumo di sigaretta. “

In molte di queste condivisioni appaiono anche presunte marche Cruelty Free, che non riporteremo perché non è nostro obiettivo pubblicizzare marche che si occupano di tabacco.

Siamo del parere che il fumo non dovrebbe fare parte di uno stile di vita sano. Ma che anche la corretta informazione dovrebbe farne parte

Il testo

Il testo è una traduzione automatica di un vecchio comunicato del PETA, mutilato delle parti che dovrebbero calmare i vostri dubbi al riguardo.

La traduzione automatica diventa evidente nel momento in cui il cigarette tar, che anche il peggior traduttore sa essere il catrame da sigaretta si trasforma miracolosamente in asfalto.

E si parla di una serie di esperimenti che la PETA stessa non può che ammettere essere del tutto illegali in Europa, inibite nei laboratori e destinate a prodotti che sarebbero invendibili nel nostro territorio

None of the aforementioned cruel animal experiments would even be legal if conducted in Belgium, Estonia, Germany, Slovakia, or the U.K., where tobacco product and ingredient tests on animals have been banned

Nessuno dei citati esperimenti crudeli sarebbe legale se condotto in Belgio, Estonia, Germania, Slovacchia o U.K., dove i derivati del tabacco e i test degli elementi sugli animali sono stati vietati

La sperimentazione animale in Europa

Del tema infatti avevamo già parlato in tempi non sospetti.

Vi preghiamo di tornare dopo aver letto la disamina indicata, datata ma ancor valida, dalla quale possiamo desumere che gli esperimenti sui primati da Direttiva 2010/63/UE sono del tutto banditi salvo casi assai gravi e particolari, quindi invalidando buona parte dell’assunto del testo.

E per tutto il resto, cosa che dicemmo quando ci avete mandato questa stessa foto, ormai cinque anni fa (come passa il tempo…), la ricerca è orientata verso le 3R: Rimpiazzare, Ricercare alternative, Riutilizzare.

Ovvero evitare il più possibile la S.A., tranne nei casi in cui sia necessaria, ricercare vie alternative e prediligere trattamenti non distruttivi che consentano di proseguire gli esperimenti recando il minor danno possibile all’animale.

La situazione quindi di foto proveniente da epoche passate (sono infatti decenni che vediamo quell’immagine) non è più considerabile valida ed aggiornata.

La stessa scienza medica ha dimostrato che infatti tali esperimenti, nel tempo, dimostrano inutilità. Se si inala fumo ad ogni respiro, anche solo per un’ora (figuriamoci 10 ore), avviene una reazione chimica molto particolare: il monossido di carbonio (CO) contenuto nel fumo si sostituisce all’ossigeno, in quanto ha affinità per il Ferro eminico 200 volte superiore rispetto all’ossigeno. 

Se nel 2010, in America (prima delle citate normative), l’allarmismo ha portato a gravi attacchi, anche fisici, a scienziati e ricercatori, non possiamo oggi che ritenere che sarebbe meglio attenersi all’assoluta precisione, e liberare anche il linguaggio della divulgazione da contrapposizioni e scontri.

 

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