Bufala

L’immaginario e inesistente saluto romano alla parata del due giugno

Ci segnalano i nostri contatti un video contenente un immaginario e inesistente saluto romano alla parata del due giugno. Possiamo considerarlo uno dei frutti attossicati dell’uso strumentale di terminologie e ritualità legati a un “nazismo immaginario”. Tematica mistificante e che ha visto un’esplosione come vero e proprio mezzo di delegittimazione politica con l’ascesa delle c.d. “Fonti Russe”.

L’immaginario e inesistente saluto romano alla parata del due giugno

Ovvero una narrazione per cui, per colpire un avversario, lo si accusa di esibire simboli e iconografie naziste anche quando non ve ne sono. È successo più volte all’Ucraina, dove ad esempio simboli nazisti sono stati falsamente attribuiti a Zelensky, anche più volte. Ma anche alla Kalush Orchestra, accusata di aver rivolto un “saluto nazista” al pubblico, all’aviazione finlandese accusata di essere una forza militare nazista che esibisce simboli nazisti e persino ad un coro di bambini colpevole di aver cantato “la Canzone del Sidro”, un canto bretone dichiarato in assoluta malafede essere “L’inno della Luftwaffe”.

Arriviamo quindi al “non caso” del momento: il COMSUBIN accusato di esibirsi in un saluto romano davanti alle autorità.

L’immaginario e inesistente saluto romano alla parata del due giugno

Parliamo del Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare “Teseo Tesei” – costituito il 15 febbraio 1960 nella sua organizzazione attuale, per volontà dell’ammiraglio Gino Birindelli (Medaglia d’Oro al Valor Militare per l’operazione BG2 condotta con i mezzi di assalto della durante la 2° guerra mondiale) – e intitolato alla memoria del maggiore del Genio Navale Teseo Tesei, anch’egli Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

Nel messaggio che ci viene presentato un Incursore di Marina viene presentato in un frame mentre farebbe “il saluto a braccio teso” davanti agli “scomposti applausi” delle autorità civili Italiano.

Niente di più falso. Il COMSUBIN, costituito nella sua forma attuale nel 1960 ed erede della Scuola Palombari di Genova del 1849, ha accompagnato la storia Italiana con grande eccellenza.

Potrete trarre grande giovamento dalla lettura della storia degli Incursori di Marina, e di come abbiano attraversato tutti i momenti della storia Italiana, dai più cupi ai più brillanti.

Lettura che vi mostrerebbe come anche il richiamo alla Decima MAS sia del tutto spurio e strumentale: storicamente la Xma Flottiglia MAS durante gli anni della Resistenza si scisse, con una parte andata con la Repubblica di Salò e l’altra, divenuta MARIASSALTO, al comando del capitano di vascello Ernesto Forza, tra i primi reparti della Marina Cobelligerante Italiana, anche Regia Marina Cobelligerante.

Ovviamente il COMSUBIN era lì durante la Parata del due giugno, esibendo con orgoglio il minisommergibile AE90, simbolo di come il conflitto Ucraino dimostri che difendere i mari è ancora un obiettivo prezioso.

Il reale saluto, fonte TG1

E ovviamente sul portale RAI troverete video e foto della Parata che dimostrano come i presunti “saluti romani” erano, come per il saluto della Kalush Orchestra e altri, solo giochi di prospettiva.

A un’ora e venticinque minuti circa dalla fine della diretta è infatti possibile come lentamente il presunto “incursore che fa il saluto a braccio teso” sollevi il braccio per portarlo alla fronte nel saluto militare che rivolge alle autorità. Peraltro, segnalando (gesto noto come “attenti a”, la mano alta di taglio) a coloro prima di lui che è il momento del saluto militare al Presidente.

Ovviamente il tipico gesto militare-cavalleresco che mima scoprire la fronte con deferenza, scostando immaginari elmi e visiere, come da prassi.

Gli incursori hanno rivolto il saluto militare a Mattarella, Capo delle Forze Armate e alle alte cariche ed esse hanno, con gratitudine, accettato.

La notizia segnalataci non esiste.

Conclusione

Il presunto saluto romano alla parata del due giugno è un semplice saluto militare preceduto dalla segnalazione agli altri militi della fila del momento del saluto stesso.

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