L’autopsia rivela che il Medico di Wuhan non è morto di coronavirus, è stato assassinato nel letto di malattia

di Shadow Ranger |

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L’autopsia rivela che il Medico di Wuhan non è morto di coronavirus, è stato assassinato nel letto di malattia Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una “Breaking News” che sta girando ininterrottamente nei nostri profili da ore, secondo cui L’autopsia rivela che il Medico di Wuhan non è morto di coronavirus, è stato assassinato nel letto di malattia.

Ma andiamo con ordine, partendo dal riassunto delle puntate precedenti

La storia

Nel dicembre del 2019 un oftalmologo di nome Li Wenliang notò una cosa parecchio strana: dei pazienti visti da lui ed altri medici avevano sintomi che sembravano stranamente simili a quelli della SARS (malattia che, abbiamo visto, è causata da un virus col 70% di patrimonio genetico in comune rispetto al nCoV-2019).

Ovviamente, non si sapeva di che malattia si trattasse, il nCoV-2019 non era stato identificato.

Li Wenliang comunque decise di mettersi in contatto con altri medici e elencare le somiglianze: venendo così severamente redarguito dalle autorità locali ed accusato di allarmismo.

Il dieci gennaio Li Wenliang entrò in contatto con un paziente infetto dal nCoV-2019, ormai noto all’opinione pubblica. Si scoprì infetto due giorni dopo, e dovette essere ricoverato in ospedale.

La tragica morte e lo sciacallaggio mediatico

Li Wengliang venne a mancare tragicamente per le conseguenze dell’infezione di COVID19 il sei Febbraio del 2020.

Ma durante le tragiche ore della sua agonia, mentre Li Wengliang lottava ancora tra la vita e la morte, alcune testate giornalistiche decisero di affrettare i tempi uscendo con lo “scoop” della sua scomparsa mentre l’agonia era ancora in corso.

Li Wengliang, di lì a poco, effettivamente spirò, e chi era uscito prematuramente con la notizia della sua scomparsa potè semplicemente ritirare fuori il coccodrillo prematuro, perché alla fine il luttuoso evento era “accaduto comunque”.

Lo sciacallaggio non si ferma: “il Medico di Wuhan non è morto di coronavirus, è stato assassinato”

Ci segnalano i nostri contatti come Ryan Cooper, nostro collega di Hoax Alert, abbia evidenziato un ulteriore caso di sciacallaggio.

La fake news, pubblicata da un portale inserito nella loro lista nera, secondo cui una fantomatica autopsia indipendente avrebbe scoperto che Li Wengliang è stato ucciso in ospedale. Riferita in un articolo redatto da “Corrispondente Locale”.

Indicazione che ricorda la nota gag dei comici Luca e Paolo in Camera Cafè in cui gli amici Paolo Bitta e Luca Nervi, vestiti i panni di “Anonimo” e “Testimonio”, decidono di delare amici e colleghi di lavoro al severo direttore De Marinis per poi essere scoperti a causa del numero di cellulare…

La fonte indicata dal nostro anonimo sul portale (archiviato qui) è un fantomatico dottor David Shanfeng, fratello di Li Wengliang (con diverso cognome? Ricordiamo che il cognome di Li Wengliang era Li, il nome Wengliang e “David Shanfeng” pare un grottesco risultato dell’omettere che nei paesi di lingua orientale si usa dare maggiore importanza al cognome che al nomeinesistente nella cronaca e in ogni descrizione della famiglia Li che, scoperta la cospirazione avrebbe allertato tutti i media.

Ma stranamente l’unica occorrenza dell’esistenza di David Shanfeng e delle sue asserzioni esiste solo solo nel portale indicato da Hoax Alert e in un forum che ne ricopia il testo pedissequamente

Le uniche tracce dell'esistenza dell'elusivo David Shanfeng

Le uniche tracce dell’esistenza dell’elusivo David Shanfeng

Persino la presunta intervista nella quale Li Shuying, padre di Li Wengliang sembra difendere le frasi del fantomatico David in realtà è presa da articoli precedenti, ed è relativa alla difesa da parte di Li Shuying della presa di posizione del figlio Wengliang contro la diffusione del SARS-CoV-2.

Il portale che ha diffuso questa fake news per primo, ci riportano i colleghi, è stato anche tra i primi a diffondere la bufala del Governo Cinese autorizzato a sopprimere i malati di COVID-19.

Possiamo quindi interrompere la catena dalle origini, prima che venga a diffondersi sul suolo nazionale.

 

 

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