La Russia ordina 174000 passaporti diplomatici, ma al ministero degli esteri lavorano 15000 persone

La Russia ordina 174000 passaporti diplomatici, ma al ministero degli esteri lavorano 15000 persone: sostanzialmente, il calcolo non torna.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, il Ministero degli Esteri ha ordinato l’emissione di dieci volte i passaporti necessari per il personale, di cui solo un terzo qualificabili come corpo diplomatico.
Decisamente, il calcolo non torna.
Non è la prima volta che nella guerra l’uso liberale dei benefici del passaporto e della cittadinanza sono stati militarizzati. Già a Febbraio, sospettosamente a ridosso con l’inizio dell’invasione che nel Cremlino amano chiamare “operazione speciale“, gli abitanti delle zone delle repubbliche del Donbass hanno visto la loro domanda di richiesta di cittadinanza russa approvata in tempi sorprendentemente brevi.
Col sospetto che si trattasse di un tentativo di accelerare la presa di possesso russo trasformando i separatisti nella versione diplomatica di un piede infilato sotto la porta per impedire di chiuderla con forza. Un modo sostanzialmente per riempire le fila di “cittadini russi da proteggere dai nazisti terroristi omosessuali stregoni della NATO“.
Anche questa volta, i passaporti hanno un loro peso nella guerra.
La Russia ordina 174000 passaporti diplomatici, ma al ministero degli esteri lavorano 15000 persone
Secondo un rapporto della stampa di opposizione in Russia, anche i membri dell’FSB, i “servizi di sicurezza” eredi del KGB hanno diritto, per legge, ai passaporti diplomatici.
Ma anche i membri dell’FSO, l’agenzia che si occupa della sicurezza degli “alti ranghi” del Governo Russo, i membri del Parlamento, coniugi e familiari stretti, giudici, pubblici ministeri e impiegati del Cremlino in veste ufficiali.
Una platea discretamente ampia che genera il sospetto di un tentativo per aggirare i blocchi europei che hanno colpito membri del governo e oligarchi.
La domanda è: a cosa serviranno tanti passaporti?
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