La Polizia Postale denuncia un attacco alla sicurezza WhatsApp via SMS su iPhone, Huawei e Samsung

di Redazione Bufale |

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La Polizia Postale denuncia un attacco alla sicurezza WhatsApp via SMS su iPhone, Huawei e Samsung Bufale.net

Arriva direttamente dalla Polizia Postale per quanto riguarda il ritorno di un nuovo attacco alla sicurezza degli utenti WhatsApp, con un SMS che mette in discussione la sicurezza dei vari iPhone, Huawei e Samsung. Tanto per citare alcuni tra i marchi più famosi in Italia. Dopo la questione relativa ai problemi sul backup tramite l’applicazione in questione, trattata nei giorni scorsi, va preso in esame quanto dichiarato dalle autorità oggi 29 agosto, in quanto è tornata una minaccia particolarmente insidiosa per tutti.

La possibile truffa via SMS su WhatsApp per utenti iPhone, Huawei e Samsung

Tutto nasce da un post Facebook da parte della Polizia Postale, con cui si ribadisce che per attivare l’app sia necessario inserire un codice che viene inviato tramite SMS sul dispositivo. Così facendo, i malintenzionati possono far arrivare alla vittima un SMS in cui si chiede l’invio del suddetto codice. Magari facendo apparire agli utenti iPhone e Android un mittente che ha come numero di telefono quello di un contatto presente in rubrica.

Una volta che la vittima invia il codice, permette automaticamente a tali soggetti di attivare un nuovo Whatsapp su un dispositivo diverso, associato però al numero telefonico della vittima, perdendo in questo modo il controllo del proprio account. Per tale ragione, si consiglia di ignorare le richieste di invio di questi codici, tramite sms. Anche nel caso in cui dovessero pervenire apparentemente da contatti presenti in rubrica. Fidatevi solo se la richiesta l’abbiate fatta voi stessi.

Ancora, attivate la procedura di verifica a due passaggi di WhatsApp sui vostri iPhone, Huawei e Samsung, accedendo alle impostazioni dell’applicazione. Infine, ignorate eventuali link che potrebbero arrivarvi via SMS, in quanto non è questo l’iter solitamente seguito dall’app per il processo di identificazione dei propri utenti. La truffa, secondo quanto stiamo apprendendo, è nuovamente dietro l’angolo qui in Italia.

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