La leva obbligatoria per le donne in Ucraina, tra fake e fontirusse

di Bufale.net Team |

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La leva obbligatoria per le donne in Ucraina, tra fake e fontirusse Bufale.net

La leva obbligatoria per le donne in Ucraina, ovvero come le #fontirusse colpiscono ancora. Abbiamo imparato ad apprezzare la portata delle c.d. “fonti russe” nel corso di questi mesi di guerra. “Notizie non notizie” spesso finite dritte nella nostra sezione “segnalazioni divertenti”. Troppo incredibili per essere prese sul serio, ma che non avevano velleità di esserlo.

Notizie come l’arrivo di terroristi nazigay armati di parrucche, piume di struzzo, foto di Hitler e videogiochi LGBT per omosessualizzare il popolo Russo non hanno altra spiegazione. Come non la hanno foto di giochi da tavolo e videogame spacciati per biolaboratori NATO, improbabili stregoni naziebraici pronti a scagliare malvagi incantesimi “tipo Hollywood” sui Russi e gli “Universal Soldier” di Van Damme, cyborg potenziati dalla scienza NATO e l’acciaio di Azovstal.

Ovviamente la pretesa di veridicità delle c.d. “#fontirusse” è decisamente andata a ramengo. Lo scopo è eccitare l’odio verso il popolo Ucraino, disumanizzato e descritto a forza come barbari nazisti che controllano le Forze Oscure e agiscono in modo immorale per natura.

Ultima arrivata è la fake news della “leva obbligatoria per le donne in Ucraina”.

La leva obbligatoria per le donne in Ucraina, tra fake e #fontirusse

Le migliori bufale hanno un piccolo fondo di verità, come ricostruito dai colleghi di Facta.

Esisteva effettivamente, ma ben prima del conflitto, un ordine esecutivo, il numero 313, che prevedeva la coscrizione per le donne in alcune categorie lavorative.

Parliamo di Ottobre 2021, e l’ordine individuava un centinaio di professioni e mestieri “critici” di cui un esercito potrebbe avere bisogno, come sicurezza, telecomunicazioni e manutenzione impiantistica. Ma anche medici, interpreti e tecnici di avionica.

A pensarci nulla di strano: un esercito ha bisogno di medici, interpreti e tecnici di telecom e impianti civili e militari.

Da marzo in poi però questo elenco è stato ridotto.

Anche questo a pensarci ha un senso: “sottrarre” figure critiche alla produzione civile ed alla ricostruzione per devolverle alla guerra significa togliere risorse alla ricostruzione stessa.

Alla fine l’elenco si è finalizzato intorno ad alcune figure chiave: medici, esperti di telecomunicazioni e Information Technology, metereologi, psicologi, traduttori, cartografi e cuochi. Evidentemente ora coscritti ambosesso.

Secondo quanto confermato Maria Zvyagintseva, avvocatessa di Legal hundred, tale riforma scatterà dal primo Ottobre 2022.

Tutto chiaro fin’ora? Perchè qui entrano in scena le #fontirusse.

Le fonti russe e quella data che non esiste

Cominciano a girare sui social “lettere di coscrizione” che si vuole legati ad un evento che non si concreterà prima dell’Ottobre 2022.

La leva obbligatoria per le donne in Ucraina, tra fake e #fontirusse

La leva obbligatoria per le donne in Ucraina, tra fake e #fontirusse

Ovviamente, la didascalia “l’Ucraina sta arruolando le donne ora” diviene possibile solo con l’accesso ad una macchina del tempo.

Ma non sottovalutiamo l’importanza delle “fonti russe”, secondo cui da metà giugno esisteva un “documento segreto Ucraino arrivato alle Fonti Russe” che stabiliva come data per la coscrizione obbligatoria erga omnes delle donne Ucraine la data del 31 giugno 2022.

Data che, riconoscerete, ha senso come il ventordici ottembre del duemilacredici o il trenta febbraio.

Ed è coerente con le fantasiose produzioni delle “fonti russe”, compreso un fantomatico documento di Zelensky in cui il Presidente Ucraino sembra dimenticare come si parla la sua stessa lingua e l’indirizzo di ministeri e dicasteri scrivendo in un Ucraino stentato tradotto dal Russo. Documento quella volta relativo ai biolab, ma la logica è la stessa.

Documenti evidentemente artefatti, in modo grossolano persino, con errori di date e sintassi evidenti pervengono alle “fonti russe” e di lì ai sostenitori.

A questo punto le fonti ufficiali possono anche smentire, come è successo mediante comunicazione del Viceministro alla Difesa Ucraino.

Ma il genere di pubblico che crede alle “fontirusse” del 31 giugno e dei documenti sui biolab scritti in Russo finto Ucraino stentato, crederà sempre per partito preso che il “mainstream mente” e le Fonti Russe dicono il vero.

Anche quando non hanno neppure il buon gusto di esistere davvero.

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