La copertina di Zelensky re della corruzione è un fake satirico

di Bufale.net Team |

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La copertina di Zelensky re della corruzione è un fake satirico. Tanto basterebbe a chiudere la nostra analisi.

Che però proseguirà nei dettagli.

I due filoni della propaganda russa contro Zelensky

Abbiamo già notato due elementi nella Propaganda Russa tale da giustificare la sua creazione. Il primo è l’innegabile esistenza, certificata dai rapporti mensili IDMO, di un ricco filone di fake news create per delegittimare Zelensky.

Una serie di bufale basate sull’attacco personale. Fake news nelle quali Zelensky viene falsamente descritto come un nazista cocainomaine codardo e fuggito all’estero mesi fa. Notizie non-notizie costruite ad arte intorno a saluti nazisti e improbabili parentele con l’odiato Soros, figlie innamorate dalla figura di Putin e pronte a rinnegare il padre accusandolo di nazismo e genuflettendosi davanti alla virilità Russa e spy stories di passaporti russi segreti.

Fake news che si ripetono identiche contro la moglie di Zelensky, anche essa descritta come una nazista fuggitiva.

Il secondo è la curiosa abitudine, comune sia alle “fonti russe” che ad account con posizioni affini al Cremlino, di pescare dai social l’accusa del giorno, ripulendola e nobilitandola.

Possiamo quindi arrivare alla conclusione: un fotomontaggio satirico che viene diffuso come se fosse vero.

La copertina di Zelensky re della corruzione è un fake satirico

Ci segnalano dei Tweet contenenti la seguente copertina di Money.

La copertina di Zelensky re della corruzione è un fake satirico

La copertina di Zelensky re della corruzione è un fake satirico

Una copertina che si vuole pubblicata dalla rivista “Money”, che descrive Zelensky come un “corrotto”.

La didascalia precisa le accuse dichiarando che starebbe “ripulendo denaro sporco delle tasse americane facendo il cornuto con Klaus Schwab”.

Il termine usato per “cornuto” è una parola quasi intraducibile usata nella “Manosfera”, i gruppi legati alla mascolinità tossica e incel comuni sia ad alt-right e QAnon che ad alcuni ambiti della propaganda filoCremlino.

Un titolo decisamente esagerato per una rivista seria: e infatti è un fake.

Fake di un account Instagram che si descrive come satirico sin dalla descrizione.

Ma data la propensione dei post social a riapparire come parte della Propaganda, non ci stupisce ritrovarcelo in posta.

Come non ha stupito i colleghi di Reuters Fact Check, i quali hanno rintracciato l’originale in una copertina del 2016, dedicata ai successi di John Oliver, comico e attore britannico.

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