Khasha Zwan: il coraggio, le accuse, la risata

di Bufale.net Team |

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Khasha Zwan: il coraggio, le accuse, la risata Bufale.net

Khasha Zwan è un nome che avrete sentito sicuramente in questi giorni.

Kasha Zwan era Nazar Mohammad Khasha, comico famoso per i suoi corti ilari, spesso diffusi su TikTok e gli altri poveri mezzi diffusi anche in Afganistan.

Il coraggio

In un video ormai celebre viene mostrato catturato dai suoi aguzzini Talebani, che poi lo sgozzeranno, deridere il loro “coraggio” col suo reale coraggio.

Tra le battute compare un quasi intraducibile gioco di parole afgano: per Kasha Zwan i suoi aguzzini avevano “i baffi sul sedere”. I baffi, simbolo di coraggio per i Talebani, ribaltati in una semplice ma essenziale battuta.

Un attimo di speranza: anche gli aguzzini hanno riso. Speranza ribaltata dalla brutalità tipica dei Taliban: nonostante la risata, il destino di Zwan era già segnato al momento della loro cattura.

Le accuse

La cattura di Kasha Zwan non ha senso alcuno. Mai lo avrà.

Fonti vicine ai Taliban e rilanciate da chi vuole esserne vicino accusano Kasha Zwan di essere “uno psicopatico” in quanto vicino alle milizie contro i Talebani.

In una plateale inversione dell’onere della prova le accuse a suo carico lo vedono essere definito “un pedofilo e un corrotto”, ma le stesse fonti devono fermarsi ed ammettere che di questo non ci sono prove.

E un principio cardine della civiltà giuridica mondiale è che quello che dici ha tanto valore quanto le prove che sei in grado di esibire, e quello che non puoi provare non ha diritto di esistere e di essere usato contro di te.

Sostanzialmente siamo di fronte al caso di un uomo morto perché accusato senza prove di essere un “nemico”, e con quel genere di accuse che abbiamo visto, ad esempio, brandite dai QAnon contro il “nemico di turno”.

Non basta infatti per condannare qualcuno, specie se la pena è una condanna capitale che, senza processo, diventa solo linciaggio, formulare accuse, ma bisogna esibirle.

E ogni accusa che si conclude con “ma non ci sono prove” andrebbe ignorata in quanto le prove difettano.

Per quanto l’operato della Polizia di Kandahar sia stato messo più volte sotto scrutinio, sappiamo per certo che Kasha Zwan non aveva partecipato a nessuno scontro, essendo perlopiù un semplice intrattenitore.

La risata

Non vi è mistero che i Talebani disprezzino l’intrattenimento: il governo Talebano ha già messo in chiaro che quasi certamente gli spettacoli contrari alla Sharia saranno vietati.

Unanime la condanna, alla quale i Talebani rispondono reiterando le loro accuse (ricordiamo destitute al momento di ogni elemento probatorio compiuto), ma promettendo di consentire delle “indagini” sul perché la morte sia avvenuta senza processo.

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