Il ritorno del coccodrillo a Venezia: acque dei canali pulite nel 2020, ma è una bufala

di Redazione Bufale |

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Il ritorno del coccodrillo a Venezia: acque dei canali pulite nel 2020, ma è una bufala Bufale.net

Si torna a parlare in queste ore del ritorno di un coccodrillo a Venezia. Complice una città e più in generale un Paese praticamente fermo a causa dell’emergenza Coronavirus, questo giovedì sta spopolando sui social uno scatto davvero assurdo. L’acqua, tornata pulita nel 2020, avrebbe consentito agli animali più improbabili di fare visita ai canali della città veneta, ma siamo chiaramente al cospetto di un fotomontaggio. Come quello che qualche giorno fa ci ha mostrato un delfino saltare tra i canali felice come non mai.

Il fotomontaggio del coccodrillo a Venezia

La foto che trovate all’inizio del nostro articolo, dunque, è stata ritoccata e pubblicata sui social affinché potesse girare con le ricondivisioni di coloro che tendono a credere a tutto su Facebook e WhatsApp. Ecco dunque che siamo stati costretti a trattare nuovamente la città veneta, dopo l’alternanza di bufale e notizie vere dei mesi scorsi, quando puntuale si è ripresentata l’emergenza dell’acqua alta come molti ricorderanno.

Basta dare uno sguardo ad un articolo pubblicato da Virgilio pochi giorni fa, per risalire alla foto originale della laguna senza la presenza di strani ospiti. Stesso contesto, stessi soggetti e stessa angolazione dello scatto virale, con una differenza sostanziale. Non c’è alcun coccodrillo a Venezia. Siamo dunque al cospetto della classica trollata concepita da qualcuno che voleva ironizzare sul fatto che in questi giorni ci sia meno inquinamento in tutta Italia. Ed in particolare in Veneto.

Fate dunque attenzione ai contenuti che trovate sui social di questi tempi. Su Facebook e WhatsApp girano tante fake news, come la bufala di oggi 19 marzo che porta alla nostra attenzione l’incredibile storia del coccodrillo a Venezia. Talmente incredibile da non essere vera, secondo alcuni dettagli che abbiamo riportato alla vostra attenzione. Anche queste cose fanno parte del “periodo Coronavirus” qui in Italia.

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