Il nuovo decreto con chiusura palestre, locali, bar e ristoranti alle 23: Conte smentisce tutto

di Redazione Bufale |

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C’è grande attesa in vista del nuovo decreto di ottobre concepito in ottica Covid e seconda ondata di contagi, soprattutto in termini di chiusura palestre, locali, bar e ristoranti. O in alternativa con un abbassamento delle serrande anticipato alle 23, senza dimenticare, appunto, la questione palestre. Insomma, una sorta di mini lockdown di cui si parla da giorni, con una nostra prima analisi che abbiamo condiviso nella giornata di ieri nel tentativo di fare chiarezza su un argomento così delicato per gli italiani in questa fase.

Conte risponde alle voci su nuovo decreto con chiusura locali, bar, ristoranti alle 23 e palestre

In sostanza, le solite anticipazioni ufficiose di inizio ottobre ci hanno parlato di un nuovo decreto pronto ad essere attuato, tramite il quale saremmo andati incontro ad una parziale chiusura palestre, locali, bar e ristoranti. Questo, nel tentativo di imporre a tutti una specie di coprifuoco alle 23 per limitare assembramenti ed il fenomeno movida che da un po’ di tempo a questa parte viene visto come principale veicolo di contagio. Come riporta Il Messaggero, però, in queste ore è arrivata una smentita molto importante dal Premier Conte:

“Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco”.

Alcune note a margine dopo le parole di Conte. In primo luogo, al momento non si parla di chiusura palestre, né di qualche limitazione in termini di orari (anche se alle 23 quasi tutte sono ormai chiuse). Per quanto concerne la questione delle chiusure di bar e ristoranti, ad oggi non sono previsti interventi e limitazioni, ma è altrettanto necessario precisare che il limite di ingresso e chiusura alle 23 sia stato ufficializzato in Campania da De Luca.

Questo vuol dire che le singole ragioni possono intervenire non solo sulla chiusura delle palestre, nel momento in cui dovesse esserci un’impennata di contagi da Covid, ma anche su quelle di bar, locali e ristoranti.

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