Il falso manifesto LGBT per l’amore pedofilo torna ancora

di Bufale.net Team |

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Il falso manifesto LGBT per l’amore pedofilo torna ancora Bufale.net

Il falso manifesto LGBT per l’amore pedofilo torna ancora, perché il brutto delle fake news è questo. La smentita viene data una volta e dimenticata. La bufala continua a cavalcare ancora ed ancora, come le varianti di un virus che va combattuto terapia per terapia.

Siamo quindi davanti, a distanza di anni, ad un manifestino dove una presunta pagina “LGBT News” userebbe il logo antiomofobia “Love is Love” per promuovere il sesso tra 36enni e bambini di dieci anni.

Cosa deprecabile, oscena e odiosa? Ovviamente sì. Manifesto reale? Ovviamente no.

Il falso manifesto LGBT per l'amore pedofilo torna ancora

Il falso manifesto LGBT per l’amore pedofilo torna ancora

Come si potrà ben notare dal fatto che il 10 è distorto, il manifesto è modificato.

Il riferimento è all’ambiente australiano, dove la “Age of consent”, l’età per il consenso sessuale, è a 16 anni, conformemente alla media mondiale (in Italia vige la disciplina di cui art. 609-quater c.p. che prevede e disciplina i vari casi, compreso il coinvolgimento di figure di autorità).

L’originale infatti riportava come età 16 e 32, e la versione manipolata circola sui social da diverso tempo.

Il caso descritto dal volantino è comunque un caso di limite: un soggetto al limite dell’età del consenso (ma superata, sia pur di poco) con un soggetto di molto più anziano. Caso del quale si può discutere quanto volete, ma che agli occhi della legge legittimo.

La data di apparizione peraltro non è casuale: le prime apparizioni dell’immagine alterata risalgono proprio al 2017, quando nella citata Australia si teneva un referendum sui matrimoni omosessuali e il logo/stemma “love is love” era usato per le campagne LGBT.

Siamo quindi di fronte ad un caso di programmazione neurolinguistica: come i novax quotidianamente cercano di applicare al vaccino termini spaventosi come “morti improvvise” ed effetti avversi, i contrari al referendum cercarono di applicare all’omosessualità i connotati della pedofilia, del vizio morboso, della violenza su minore e dell’illegalità.

Della vicenda si sono occupati anche i fact checker italiani aderenti al circuito IDMO, come leggibile qui.

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