I video della teoria cospirativa di Pallywood

di Shadow Ranger |

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I video della teoria cospirativa di Pallywood Bufale.net

Ci segnalano ogni tanto video, come questo, che mostrano giornalisti e documentaristi che riprendono scenari di guerra, spesso con didascalie derisive e composte con un linguaggio finto-giovanile per attirare il pubblico.

In questo caso “POV: Andiamo a far sentire in colpa gli occidentali”, dove per “POV” si intende una tipologia di video diffusa su TikTok basata su brevi narrazioni in prima persona

Si tratta della nota teoria del complotto di Pallywoood, un tipo di negazionismo che abbiamo affrontato altre volte.

I video della teoria cospirativa di Pallywood

La teoria del complotto di Pallywood è sostanzialmente una variante della più ampia teoria delle “false flag”. Ricordate quando all’alba dell’attentato al Bataclan ci fu gente che dichiarò che Valeria Solesin non era morta ma i “Poteri Forti” avevano pagato una attrice per far finta di morire in un finto attentato ottenendo una denuncia (con condanna) dai parenti di lei?

I video della teoria cospirativa di Pallywood

I video della teoria cospirativa di Pallywood

E ricordarte quando ci fu chi azzardò che il conflitto in Ucraina fosse un falso e che scenari di guerra come quello di Bucha fossero stati inscenati da orde di attori per far fare brutta figura a Putin? O quando Alex Jones, reporter e opinionista di estrema destra americana fu condannato a risarcimenti miliardari per aver affermato che la strage di Sandy Hook era un falso ottenuto pagando giovani attori per far finta di essere morti e togliere le armi agli americani?

La teoria del complotto di Pallywood è la stessa cosa: è evidente che a Gaza c’è una guerra in corso, e in guerra ci sono vittime, anche civili. I “negazionisti di Pallywood” vanno alla caccia di reperti, come troupe di giornalisti oppure filmati presi da documentari per dichiarare che la guerra non esiste, che a Gaza non muore nessuno, ma esisterebbero eserciti di crisis actors, attori “Pagati dai poteri forti”, spediti in giro per il mondo come “Valeria Solesin” e “le vittime di Sandy Hook” per morire ancora ed ancora e far fare brutta figura alla controparte

Una teoria allucinata che si nutre di un pubblico che ormai non ha più il minimo contatto con la realtà. Pubblico per cui un giornalista che va in una zona di guerra diventa “prova che la guerra non esiste perché se ci fosse la guerra il giornalista morirebbe”.

Pubblico che si nutre di spezzoni decontestualizzati, se non di prodotti con l’AI, ormai incapace di distinguere la verità.

Pubblico che vive secondo il motto non c’è guerra a Ba Sing Se, popolarizzato dalla serie Avatar the Last Airbender, preferendo una rassicurante sequela di menzogne alla verità.

Sarebbe bello, e ridicolmente infantile, credere che nel mondo non ci sia la morte, non ci sia guerra e i morti siano attori che fanno finta per “spaventare il publico”.

Ma la realtà è che nelle guerre la gente muore: prima lo si capisce, meglio è.

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