I novax denunciano l’aumento dei defibrillatori, ma era una battaglia di civiltà precedente a COVID19

di Bufale.net Team |

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I novax denunciano l’aumento dei defibrillatori, ma era una battaglia di civiltà precedente a COVID19 Bufale.net

I novax denunciano l’aumento dei defibrillatori, ed è solo una delle improbabili “battaglie” usate per trarre mulino ad una battaglia ormai esausta.

Mettiamola così: se i novax si intestato una qualsiasi vittoria per essere sopravvissuti ad una pandemia senza essere vaccinati, la loro è una vittoria pirrica se non dimezzata. La barriera psicologica e sociale del 90% di vaccinati rispetto alla coorte individuata in periodo emergenziale è stata raggiunta.

Ciò rende i nostri amici novax una rumorosa minoranza sconfitta nella diffusione, sovente anche violenta, delle loro idee, alla quale non resta che intestarsi fastidiose fake news.

Tra di queste, la teoria, ancora vivissima nelle chat Telegram e WhatsApp, per cui l’aumento dei defibrillatori negli ultimi anni sia un segnale.

Un “gomblotto” sostanzialmente.

Secondo l’allucinata ricostruzione per cui i novax denunciano l’aumento dei defibrillatori, i Poteri Forti sanno tutto. Simili fake news sono una protesi della bizzarra teoria per cui i Poteri Forti avevano messo in commercio l’Amuchina decenni prima di COVID19 perché avevano già i virus pronti, magari nelle acciaierie Azovstal.

Quindi i Poteri Forti avrebbero creato una Pandemia “artificiale” che potrebbe esistere/non esistere/essere creata dalla NATO, ma avrebbero anche diffuso gli strumenti per lavarsi le mani ed evitare gli arresti cardiaci.

Taceremo sul fatto che per i diffusori di simili teorie evidentemente l’igiene personale va rispettata solo in periodo di pandemia.

Ma gli rovineremo la sorpresa: sono vent’anni che la medicina e la politica cercano di diffondere l’ottima pratica di avere defibrillatori diffusi sul territorio, perché prevenire è sempre meglio.

I novax denunciano l’aumento dei defibrillatori, ma era una battaglia di civiltà precedente a COVID19

Parliamo del Decreto Balduzzi, che ha aperto la via nel 2017 (dopo quattro anni di proroghe dal 2013) alla diffusione di defibrillatori negli impianti sportivi.

Richiesta a dire il vero che risale ad almeno venti anni prima.

Contrariamente alla volgata novax, ogni anno oltre 60mila persone muoiono in Italia per arresto cardiaco, e questo accadeva ancora prima della pandemia.

I luoghi sportivi sono stati i primi interessati, dato le situazioni di sforzo e stress fisico che possono esarcerbare situazioni nascoste, ma non solo.

In caso di arresto cardiaco l’intervento tempestivo è tutto, prima si interviene, più si riducono i fattori di rischio.

Se nel 2021 l’uso dei defibrillatori è stato finalmente esteso fino a sembrare ubiquitario, è solo il punto di arrivo di quella battaglia iniziata negli anni ’90.

La risoluzione di una serie di intralci legislativi e burocratici, dalla logistica al personale addetto.

Tutto questo indipendentemente da COVID19, che è solo capitato tra 2020 e 2021.

Come direbbero i novax con un ghigno di scherno, che però a questo punto gli ritorna in gola, nessuna correlazione c’è davvero.

Si tratta della fallacia di falsa correlazione, attinta da un forte bias di conferma narcisista.

Tutte le teorie novax, al pari delle teorie del controllo, si basano infatti sull’idea che l’intero mondo giri intorno ad una chiassosa e inefficiente minoranza.

Che esista una cabala che comprende il 90% della popolazione che, anziché vivere la loro vita, si diverte a fare buffi dispetti al 10%, destinato ad una vita di gloria e grandezza, ma ridotti a esprimere rabbia sui social dal complotto del 90%.

Il che, come avrete capito, è improponibile.

Non solo i vaccini non c’entrano, ma i defibrillatori possono aiutare i malati

Come riporta la testimonianza di un novax pentito, non sono “i vaccini” a causare il bisogno di defibrillatore. Ma spesso è la malattia stessa che impattando il sistema cardiocircolatorio richiede proprio quegli strumenti che i novax disprezzano.

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