I Kellogg’s Coco Pops simbolo di razzismo per l’uso della scimmia: Fiona Onasanya accusa l’azienda

di Redazione Bufale |

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I Kellogg’s Coco Pops simbolo di razzismo per l’uso della scimmia: Fiona Onasanya accusa l’azienda Bufale.net

Sta facendo molto rumore la presa di posizione da parte di Fiona Onasanya, ex laburista che in queste ore ha parlato di Kellogg’s Coco Pops vero e proprio simbolo di razzismo per l’uso della scimmia come simbolo delle proprie campagne pubblicitarie. In un momento storico estremamente delicato sotto questo punto di vista, capita di imbattersi di tanto in tanto in iniziative eccessive come queste, con la Lega che in Italia ha immediatamente evidenziato l’appartenenza dell’ex deputata al mondo della Sinistra inglese.

L’accusa originale di Fiona Onasanya per i Kellogg’s Coco Pops icona di razzismo

Il tweet d’accusa è ancora disponibile online. L’occasione, per i detrattori di Fiona Onasanya, è stata utile per evidenziare alcuni episodi che hanno caratterizzato il suo passato, come il fatto di essere stata incarcerata per tre mesi nel gennaio 2019. Il motivo, la 36enne è stata condannata per aver mentito alla Polizia dopo una violazione per eccesso di velocità. In queste ore ha chiesto pubblicamente a Kellogg perché hanno scelto una scimmia per i cereali al cioccolato. Al contempo, si chiede anche perché la scelta sia ricaduta su “tre ragazzi bianchi” per Rice Krispies.

Critiche aspre dall’ex marine Ben Mcbean, il quale evidenzia come stia combattendo battaglie serie affinché il problema razzismo possa essere debellato una volta per tutte, mentre personaggi come Fiona Onasanya si concentrano su Kellogg’s Coco Pops simbolo di razzismo a causa dell’uso della scimmia come icona. Stavolta nessuna bufala, al contrario di quanto osservato pochi giorni fa con la storia di Calimero rimosso da Disney+.

Immediata la replica dell’azienda alle pesanti accuse di Fiona Onasanya:Non tolleriamo discriminazioni e crediamo che le persone di tutte le razze, generi, background, orientamento sessuale, religioni, capacità e credenze debbano essere trattate con la massima dignità e rispetto“.

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