PRECISAZIONI Il tredicenne morto di meningite era stato vaccinato nel 2007. L’Asl richiama per una nuova profilassi

di Luca Mastinu |

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PRECISAZIONI Il tredicenne morto di meningite era stato vaccinato nel 2007. L’Asl richiama per una nuova profilassi Bufale.net

Ci segnalano un articolo pubblicato l’11 febbraio 2015 su La Nazione:

Empoli, 11 febbraio 2015 – È stata una meningite di tipo C a uccidere Giovanni Locci, 13 anni di Cerreto Guidi, un ceppo contro il quale era stato anche vaccinato nel 2007. È quanto emerge dai risultati dei laboratori dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, comunicati dall’Asl 11 di Empoli. “Il vaccino – spiega Paolo Filidei, responsabile dell’unità di prevenzione malattie trasmissibili dell’Asl 11 – ha un’efficacia al 90%, ma non a livello totale. È possibile che a distanza di 7-8 anni il livello degli anticorpi sia sceso. Quanto accaduto non significa però che, in termini generali, il vaccino non funzioni”.

L’ultimo caso di morte per meningococco C a Empoli risaliva al 2005, anno in cui fu introdotta la vaccinazione dalla Regione Toscana. L’Asl 11 ha comunicato che il farmaco utilizzato per la profilassi attuata dopo un caso di meningite fulminantenon avrebbe superato il test d’efficacia, quindi potrebbe non funzionare. La comunicazione è avvenuta a pochi giorni dalla morte di Giovanni Locci, il tredicenne di Cerreto Guidi colpito da una meningite fulminante lo scorso sabato.

L’Asl 11 di Empoli, come riportato dalla stampa e confermato dalla stessa azienda, avrebbe quindi richiamato 50 ragazzini considerati ‘a rischio contagio’ per una nuova somministrazione, in via precauzionale. Sarebbe stata l’azienda produttrice a comunicare che un lotto del farmaco potrebbe essere ‘difettoso’. Secondo quanto si apprende, il farmaco non riuscirebbe ad essere assorbito dal corpo una volta nello stomaco.

Il farmaco che non avrebbe avuto effetto per la profilassi nel caso di meningite è un antibiotico. Lo ha precisato la Asl 11 di Empoli sottolineando tuttavia che l’iniziativa di sottoporre di nuovo a profilassi i ragazzi venuti a contatto con il giovane morto di meningite a Cerreto Guidi è stato solo «a scopo precauzionale» e non ci sarebbero state comunque conseguenze.

All’interno dell’articolo, si noti bene, sono riportate le parole del responsabile dell’unità prevenzione malattie trasmissibili Paolo Filidei, che specifica che il vaccino ha un’efficacia del 90% e che a distanza di 7-8 anni potrebbero essere diminuiti gli anticorpi. Nello stesso giorno un articolo de Il Tirreno aggiungeva che l’ASL di Empoli aveva deciso di sottoporre a profilassi cinquanta ragazzini, somministrando loro ulteriori dosi del medicinale ma da un lotto diverso. Ancora, un altro articolo de Il Tirreno riporta altre dichiarazioni di Paolo Filidei:

In pratica non era assicurata l’efficacia delle pasticche, perché erano stati riscontrati possibili problemi di assorbimento: c’era il rischio cioè che non si sciogliessero bene una volta arrivate nello stomaco.

Il Corriere Fiorentino in un articolo dell’11 febbraio 2015 riportava che, secondo la ASL di Empoli, il farmaco che non aveva avuto effetto nella profilassi di Giovanni Locci sarebbe stato un antibiotico e rassicurava sulla natura precauzionale della nuova profilassi somministrata ai 50 ragazzini.

In un approfondimento pubblicato l’8 febbraio 2016 su Il Tirreno, la professoressa Chiara Azzari (direttrice della clinica pediatrica Meyer) e il dottor Gabriele Mazzoni (responsabile del dipartimento di prevenzione a Empoli), facevano chiarezza sui dubbi sorti in conseguenza ai casi di meningite in Toscana e sulla vaccinazione. Il vaccino – spiegavano – normalmente protegge per almeno cinque anni ma sono dati che cambiano a seconda del paziente. Chi produce molti anticorpi può restare protetto anche per dieci anni. In ogni caso, il 90% delle persone vaccinate può ritenersi protetto. La durata della copertura, dunque, si riduce nei soggetti che non producono sufficienti anticorpi.

Parliamo di precisazioni, dunque, perché dopo la tragedia di Giovanni Locci la ASL di Empoli ha precisato che si trattava probabilmente di un lotto difettoso nel quale – specificava Paolo Filidei – si erano riscontrati problemi di assorbimento. In via precauzionale altri 50 ragazzini erano stati sottoposti nuovamente a profilassi con la somministrazione di un’altra dose del farmaco, ma da un lotto diverso.

Giovanni Locci si era vaccinato nel 2007 e nel 2015 aveva preso un’infezione gastrointestinale che aveva abbassato le sue difese immunitarie, dando libero accesso al batterio che poi gli ha cagionato la morte. Gli esperti specificano, infatti, che la copertura vaccinale può durare da un minimo di 5 anni – nei pazienti con pochi anticorpi – a un massimo di 10 anni e oltre nei pazienti con molti anticorpi.

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