PRECISAZIONI Nuova Zelanda. I produttori di latte inducono il parto prematuro alle mucche – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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PRECISAZIONI Nuova Zelanda. I produttori di latte inducono il parto prematuro alle mucche – Bufale.net Bufale.net

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Ci chiedono di verificare il testo e la foto pubblicati dalla pagina Facebook “NonSoloAnimali” lo scorso 22 gennaio 2015.
Riportiamo il testo associato alla foto:

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Nuova Zelanda. I produttori di latte inducono il parto prematuro alle mucche, è legale. Il veterinario somministra alle mucche del settore lattiero-caseario, 2 iniezioni in modo che i loro vitelli nasceranno 8 -12 settimane prima del tempo stabilito. Come risultato, molti vitelli nascono morti, mentre quelli nati vivi vengono uccisi dopo la nascita.
L’ induzione alla nascita prematura, fa si che gli allevatori possano iniziare a vendere il latte nella prima parte dell’ anno, accorciando i tempi e guadagnando sulla quantità del prodotto venduto.
Alcuni di questi vitelli nella foto, sono nati già morti, mentre altri sono stati lasciati morire di fame, altri ancora, vengono sgozzati o sono stati picchiati a morte con martelli subito dopo la nascita. Questi vitelli sono nati solo per indurre le loro madri a produrre il latte, poco dopo la loro morte, sono stati gettati in una fossa comune.

Il fatto non è avvenuto in Nuova Zelanda, ma in Cile (attenzione, le foto sono sconsigliate ad un pubblico sensibile).
La storia è ben complessa. Durante il mese di gennaio 2014, il deputato Fidel Espinoza accusa la società Manuka, di proprietà neozelandese, di aver ucciso circa 1500 vitelli e del ritrovamento, documentato fotograficamente, delle fosse comuni clandestine dove vengono gettati i cadaveri.
La società si sarebbe difesa sostenendo che la legge stabilisce che tutti i produttori possono contare sulle fosse comuni a condizioni ben precise e che, allo stesso tempo, la pratica dell’eutanasia per la produzione di latte è regolata dalle autorità.
Ricapitolando, la foto è vera e riguarda proprio il caso trattato, ma l’errore sta nell’aver sostenuto il fatto in Nuova Zelanda.
 
 

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