PRECISAZIONI Fabbrica di formaggi CHIUSA: i dipendenti facevano il bagno nel latte. – bufale.net

di Shadow Ranger |

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PRECISAZIONI Fabbrica di formaggi CHIUSA: i dipendenti facevano il bagno nel latte. – bufale.net Bufale.net

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Ci segnalano il seguente articolo, targato Supernotizie, che a sua volta riporta come fonte Jedasupport:

Ciò che stiamo per raccontarvi ha dell’incredibile. Davvero la mente umana arriva a compiere dei gesti inspiegabili e privi di fondamento. Quanto vi raccontiamo arriva dai paesi del Nord. Precisamente dalla latteria di Torgovii Dom-Siri, nel sud-est della Siberia.

Stando alla denuncia delle autorità sanitarie, una fabbrica di formaggi ha chiuso i battenti in seguito ad un fatto decisamente di poco gusto… Alcuni dei dipendenti impiegati in questo  lattificio, hanno postato delle fotografie-scandalo su facebook che li ritraevano nudi immersi nelle vasche di latte… QUELLO STESSO LATTE CHE POI VENIVA UTILIZZATO PER LA PRODUZIONE DI LATTICINI E DERIVATI! A peggiorare la loro situazione sono proprio le foto, che gli stessi dipendenti hanno postato incoscientemente sui loro social networck, accompagnata con tanto di commento: “ECCO COME VIENE FATTO IL NOSTRO FANTASTICO FORMAGGIO”.

Una volta che la foto ha iniziato a fare il giro del web, è giunta ai clienti dell’ azienda. I quali non gradendo le foto nel latte, hanno immediatamente avvertito le autorità competenti. Purtroppo in seguito a questa vicenda sgradevole, sono stati avviati dei controlli per cercare di capire quanto fosse stato contaminato il latte e quali malattia trasmissive potevano essere contenute all’interno dei prodotti vaccini. Uno dei protagonisti di questa incresciosa storia, d ha cercato di giustificare il suo gesto dicendo che si trattava di uno scherzo, una semplice bravata fatta in compagnia di amici. e già…una genialata che ha tutto il gusto dell’ incompetenza e della inaffidabilità! E’ davvero assurdo pensare che delle persone, a loro insaputa , abbiano mangiato formaggio contaminato o comunque venuto a contatto con organi genitali, poi pastorizzato e in seguito venduto dall’azienda ignara… E’ ancor più scandaloso pensare che dei dipendenti, per ammazzare il loro tempo…decidano di fare il bagno nel latte,..lo stesso latte utilizzato per scopi alimentari….Non possiamo parlare di bravata…sarebbe troppo riduttivo e offensivo per l’uomo stesso! Speriamo che i responsabili non passino impuniti di fronte a questo gesto

In realtà questa notizia si incunea nel filone delle notizie vere ma traslate nel tempo per renderle più vicine all’arco temporale in cui il lettore dovrà condividerle, in un eterno Giorno della Marmotta come quello del noto film Ricomincio da Capo.

Infatti, come si evidenzia nell’articolo, Supernotizie riporta l’evento come notizia dell’8 settembre 2015

Screenshot 2016-05-23 22.48.31Mentre Jedasupport, da cui è stato preso l’articolo, la riporta oltre un anno prima, a maggio 2014

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L’evento descritto è infatti avvenuto a Capodanno del 2014, come riporta il Corriere della Sera in un articolo del 2 aprile 2014, e ritrae una bravata compiuta in occasione dei festeggiamenti.

Bravata che è costata alla ditta incriminata 90 gg di sospensione, il ritiro dei prodotti della fabbrica interessata dagli scaffali, una serie di sanzioni e controlli ed una  profonda riflessione sul sistema dei controlli locale.

Difatti, l’estemporanea burla dei cinque operai, intenti a festeggiare sia il capodanno che il compleanno di un loro collega non era l’unica violazione ascritta. La situazione descritta dalla stampa descrive locali fatiscenti e misure igienico-sanitarie insufficienti:

In poco tempo le foto del «bagno di bellezza» pubblicate su VKontakte, il Facebook russo, hanno fatto il giro del Paese scatenando la rabbia e il disgusto dei cittadini. E così il RosPotrebNadzor, l’ente per la tutela dei consumatori e il controllo della salute pubblica, è intervenuto e ha disposto la chiusura della fabbrica per 90 giorni. Intanto, mentre sul Web e sulla stampa continua ai infuriare la polemica, ieri X5 Retail group, il più grande distributore russo di generi alimentari, ha tolto dal commercio i latticini Siri, la cui vendita del resto era già crollata nei supermercati. E oggi inizia un processo per la violazione di varie norme sanitarie, tra cui quelle che riguardano le condizioni dell’ambiente e il metodo di lavorazione manuale della pasta filata.

Le foto del «misfatto» risalgono allo scorso gennaio. Sembra che il bagno nel latte sia stato fatto per festeggiare la notte di Capodanno e, come ha spiegato uno degli operai, per celebrare il compleanno di un collega. Di certo le condizioni igienico-sanitarie nell’azienda non sono delle migliori. Lo dimostra un video diffuso dalla rete russa NTV in cui si vedono gli operai a torso nudo e in ciabatte che lavorano la pasta filante scagliandola in bacinelle poggiate su un pavimento in cemento tutt’altro che immacolato. Non c’è l’ombra di un camice né di una cuffia. «Durante una ispezione nello stabilimento – ha raccontato al giornale online Lifenews Marina Boyko, vicecapo dell’agenzia di controllo sanitario della regione di Omsk – abbiamo trovato la vasca della foto, le bacinelle del video e abbiamo riscontrato una gran quantità di violazioni».

«Un caso di pura idiozia»

«Quello che è successo a Omsk è un caso di pura idiozia – dice al Los Angeles Times Dmitry Yanin, della Confederazione russa dei consumatori – ma il problema è che oggi non c’è alcun modo di impedire che tali idioti si comportino così o violino abitualmente le più elementari norme sanitarie». In Russia infatti, spiega, c’è una legge che limita le ispezioni (se ne può fare una ogni tre anni) e la produzione alimentare è completamente fuori dal controllo dello Stato. L’unica cosa che al momento i cittadini possono fare per difendersi dal cibo prodotto in modo pericoloso è seguire il saggio consiglio del quotidiano The Moscow Times: «Se avete intenzione di acquistare formaggi a pasta filata la prossima volta che andate al supermercato, vi consigliamo di verificare che non siano stati fatti a Omsk».

Si tratta comunque di un problema tipico della Russia, dove le ispezioni sanitarie sono limitate per legge, ed è impossibile che un fenomeno del genere si verifichi anche da noi in Italia.

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