PRECISAZIONI Abusi nel convento di padre Pio – bufale.net

di Giuseppe Rizza |

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Il caso della denuncia di molestie sessuali subite dalla signora Anna Verde per opera di un frate del convento di san Pio, l’ex economo padre Giammaria Digiorgio e di un dipendente laico un certo Matteo Nardella presso San Giovanni Rotondo ha sconvolto e diviso l’opinione pubblica. La sua alta diffusione mediatica è dovutaprincipalmente ad un inchiesta condotta dall’Espresso che trovate a questo link  ed ad un servizio delle Iene a cura di Matteo Viviani non più disponibile sul sito Mediaset.

Anche se può essere facile schierarsi da una parte o dall’altra non spetta a noi stabilire se la  povera signora Anna Verde, una ragazza che proviene da una triste storia di povertà sociale e che credeva di essere riuscita a trovare un lavoro e una casa presso i  frati del convento sia una bugiarda o una vittima. Del resto saremmo     presuntuosi a credere del contrario non avendo nemmeno la competenza o i mezzi. Di sicuro però  possiamo dirvi che la denuncia esiste, non è inventata e che ci sono in corso due procedimenti da parte del tribunale di Foggia ma mentre per il laico Nardella si  procederà con l’accusa di molestie e violenza sessuale, per i frati è stata chiesta l’archiviazione sia per quanto riguarda le molestie sessuali e sia per il reato di  maltrattamento sul posto di lavoro.

A questa richiesta l’avvocato della signora Verde si è opposta lamentando uno scarso approfondimento della procura per cui l’ultima  decisione spetta ora al Gip. Veniamo ora alla versione dei fatti così come è stata denunciata alla procura e poi riportata dai media: ”Padre Gianmaria Digiorgio , sin  dall’inizio del mio rapporto di lavoro mi ha molestata sessualmente, a volte sul posto di lavoro, quando ero sola in cucina, mi veniva a trovare e mettendo una mano  sotto il saio si masturbava”. Al rifiuto della donna il frate le avrebbe urlato: «Ah mi rifiuti? Ed io allora vicino a te ti metterò i più maiali». Frase che è stata  ascoltata anche da un testimone, un altro frate. Dopo quella minaccia Anna è stata molestata pure da altre persone all’interno del convento e diviene anche vittima di  mobbing sul posto di lavoro.  La donna racconta di aver chiesto aiuto a padre Felice Cangelosi, all’epoca vicario generale, oggi alla guida dei cappuccini di Messina ma secondo la difesa il frate  si sarebbe limitato a isolare ancora di più Anna per evitare uno scandalo. Infatti dispone anche  che qualcuno deve accompagnare sempre la signora Verde in  ogni volta che deve uscire dalla struttura religiosa  per evitare contatti con persone estranee.

Anna Verde racconta di aver scritto anche una lettera a papa Francesco senza ottenere risposta. A sostegno della sua accusa  la signora  avrebbe registrato delle conversazioni e conservato gli sms ricevuti. Il suo legale, l’avvocato Alessandra Guarini ha raccolto e fatto periziare 328  file audio e centinaia di sms che sono ora a disposizione dei magistrati alcuni dei quali pubblicati anche dall’Espresso che ha condotto un inchiesta giornalistica e si è schierato ampiamente dalla parte della donna.E’ l’ultima violenza subita nel luglio 2012  da parte del laico Nardella, ora sotto processo, che convince la donna a ribellarsi ai suoi aguzzini. Dopo la denuncia la signora Verde si ammala di fibromalgia, che  la costringe ad un periodo di riposo dal lavoro. Per questo motivo, nel novembre del 2013 riceve una lettera di licenziamento per ”giusta causa” e perde anche la casa  che i monaci gli avevano affittato a un modico prezzo. «I Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo – è scritto in un comunicato – sono costernati e respingono  con forza le deliranti affermazioni, diffamatorie e calunniose, esposte durante la trasmissione “Le iene” del 26 marzo, costruite sulla base delle dichiarazioni di una  ex dipendente del Convento di San Giovanni Rotondo, signora Anna Verde, licenziata per “giustificato motivo”, rese dopo essersi vista respingere in due gradi di  giudizio il relativo ricorso presentato dinanzi al giudice del lavoro.

Tali dichiarazioni, tra l’altro, sono state abilmente corroborate da ritagli di interviste con  domande “nocive” a un sacerdote di 88 anni, ricoverato da oltre 20 anni nell’infermeria annessa al Convento, e a due Frati Cappuccini della Sicilia, che hanno dimorato  a San Giovanni Rotondo solo per pochissimi giorni e che hanno riferito racconti della ex dipendente.

Il comunicato è stato trattato punto per punto dalla iena Matteo  Viviani in un secondo servizio che potete seguire a questo link dove vengono ribadite le accuse.    Noi  abbiamo riportato la storia così come è stata raccontata, ora spetta ai magistrati stabilire quale sia la verità.

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