ALLARMISMO INUTILE Peste bubbonica Cina: città intera in quarantena – bufale.net

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
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E’ giunta all’attenzione dello scrivente una notizia potenzialmente spaventosa, con richiesta di ulteriore analisi.
La notizia, apparsa su alcuni siti italiani in data odierna, riporta la quarantena della città di Yumen, Gansu, in Cina, a causa di un’infezione da peste. Soprassedendo sull’immagine scelta, ovvero una cancrena secca dalla mano, una delle possibili e più gravi conseguenze della peste (escludendo, naturalmente, la morte), la notizia è sostanzialmente corretta, ma degna del dovuto approfondimento per non ingenerare allarmismi inutili.
E’ corretta infatti la narrazione degli eventi narrati, ma anche incompleta. Infatti a seguito della morte dello sfortunato Wang, la cui infezione si sospetta essere stata recata da una marmotta morta da lui raccolta per farne cibo per cani ( http://www.bbc.com/news/world-asia-china-28437338 ),effettivamente la città di Yumen è stata messa in quarantena, e 151 persone venute direttamente in contatti con lo sventurato sono state messe in regime di isolamento.
Regime a onor del vero già superato con successo, dato che la presunta infezione è avvenuta il 13 Luglio e la morte di Wang, contadino di Yumen, è avvenuta tre giorni dopo, il 16 luglio, dopo un ricovero di un giorno.
La misura si è resa necessaria proprio perché l’uomo, recatosi in ospedale in stato avanzato della sua malattiaè comprensibilmente venuto in contatto, tra vicinato, medici e degenti, con un numero ingente di persone.
Va inoltre premesso che secondo la sanità cinese il Colera e la Peste sono considerate malattie infettive di “Classe 1“, particolarmente nocive, pericolose ed infettive e per le quali è possibile prendere misure dirette al contenimento immediato della malattia.
Va inoltre precisato che Yumen non è tecnicamente una città “stabile”, ma è, come sovente accadeva nell’Italia del boom economico, una “città dormitorio” per i lavoratori delle vicine stazioni petrolifere (
http://www.theguardian.com/cities/2014/jul/25/plague-death-china-quarantine-yumen-city ), ed in conseguenza del periodo estivo in assenza di quarantena molti probabili infetti avrebbero potuto rientare a casa diventando focolai di infezione.
Nessun problema però a breve termine: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, interpellata, ha confermato ed asseverato la tesi ufficiale per cui “The national health authorities have advised us that they have determined this to be an isolated case, though they are continuing to monitor the patient’s close contacts.”, ovvero “Le autorità sanitarie locali ci hanno comunicato che questo è un caso isolato, anche se continueranno a monitorare le persone a stretto contatto col defunto”.
Inoltre, sempre la medesima fonte, il Guardian, conferma che dal momento della quarantena in poi non vi sono stati altri casi di infezione, e quindi il rischio è del tutto scongiurato.
Anzi, la notizia non dovrebbe spaventare, ma rassicurare: lo sctrivente condivide le affermazioni di Kent Sepkowitz , parzialmente riportate nell’articolo in italiano sottopostogli: la Peste è una malattia curabile dalla scienza moderna purché presa in tempo, e la risposta cinese all’occorrenza è stata rapida e commendevole, dimostrando, per parafrasare lo stesso Sepkowitz, che l’essere umano è una creatura in grado di adattarsi ad ogni condizione tranne se stesso.

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