NOTIZIA VERA Gb, questionario a scuola: “Siete italiani, napoletani o siciliani?”. E il Foreign Office chiede scusa – bufale.net

di Shadow Ranger |

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NOTIZIA VERA Gb, questionario a scuola: “Siete italiani, napoletani o siciliani?”. E il Foreign Office chiede scusa – bufale.net Bufale.net

scuolabrexit2Ci eravamo già visti la settimana scorsa con una notizia relativa all’introduzione, nei formulari scolastici del Regno Unito, di una indicazione separata per gli Italiani “miscellanei”, napoletani e siciliani, spingendoci ad ipotizzare un malguidato senso di raggruppamento per categoria “linguistica”, legata alla diffusione dei maggiori e più noti gruppi vernacolari (cosa, di per sé, latrice di ulteriori problematiche e difetti di analisi dovuti al voler affrontare un problema connesso con strumenti inadeguati).

Ci eravamo promessi di sentirci con ulteriori aggiornamenti delle parti interessate, che sono arrivati.

Ci riporta infatti il quotidiano La Repubblica un vivace battibecco istituzionale, al confine con l’incidente diplomatico, che ha costretto la Gran Bretagna ad arretrare, rinunciando al programma di profiling

“L’Ambasciata d’Italia nel Regno Unito è intervenuta per richiedere la modifica di talune categorizzazioni regionali riferite all’Italia comparse sui moduli online per l’iscrizione scolastica in alcune circoscrizioni in Inghilterra e nel Galles”, afferma una nota dell’ufficio stampa della nostra sede diplomatica. “I codici presentati per la selezione dell’appartenenza etnica, utilizzati sui siti di alcune circoscrizioni scolastiche, indicavano infatti una scelta fra ‘italiano’, ‘italiano – napoletano’ e ‘italiano-siciliano’. L’Ambasciata ha protestato con le autorità britanniche, richiedendo la rimozione immediata di tali categorizzazioni”. Nella nota verbale di protesta si ricorda che “l’Italia è dal 17 marzo 1861 un Paese unificato”: un commento all’insegna dell’understatement inglese, cioè senza bisogno di gridare, da parte della nostra ambasciata, che in parole semplici suonerebbe come una tirata d’orecchi al ministero d’Istruzione britannico, non lo sapete che l’Italia non è più un’espressione geografica?

Una nuova caduta di stile, che segue di pochissimi giorni l‘esclusione dei ricercatori non britannici da un progetto sulla Brexit alla London School of Economics. Con la differenza che questa volta il Foreign Office britannico non ha esitato a chiedere scusa all’Italia “deplorando l’accaduto” e assicurando “un intervento perché vengano subito rimosse queste categorizzazioni non giustificate e non giustificabili”. Il Foreign Office, tra l’altro, ha fatto sapere che “verificherà per quale motivo, in pochi e isolati distretti scolastici, siano state introdotte queste categorizzazioni, che peraltro non avevano alcuna volontà discriminatoria, ma semplicemente miravano all’accertamento di qualche ulteriore difficoltà linguistica per i bambini da inserire nel sistema scolastico inglese e gallese”.“Si tratta di iniziative locali” conferma anche l’ambasciatore Pasquale Terracciano, “motivate probabilmente dall’intenzione d’identificare inesistenti esigenze linguistiche particolari e garantire un ipotetico sostegno. Ma di buone intenzioni è lastricata la strada dell’inferno, specie quando diventano involontariamente discriminatorie, oltre che offensive per i meridionali”. Commenta il sottosegretario al ministero dell’Istruzione italiano, David Faraone: “Incredibile che ancora oggi siamo costretti ad affrontare pregiudizi di questo tipo. La scuola italiana ha superato da tempo questi stereotipi e in Italia, come nel Regno Unito, si deve lavorare per l’integrazione e la formazione delle generazioni future”.

Sostanzialmente riscontriamo un’evoluzione nelle giustificazioni offerte: laddove il giovane fisico Matteo Cadeddu chiedendo informazioni, si era sentito riferire:

Mi hanno poi spiegato che è una forma di sondaggio voluto proprio per evitare che vi siano discriminazioni. Le istituzioni inglesi sono obbligate a farlo e i dati vengono utilizzati da un ente esterno che verifica che statisticamente non sia stato rifiutato nessuno per la sua etnia, mah sarà

La giustificazione ora offerta dal Foreign Office e riportata per canale diplomatico parrebbe essere nella necessità di evitare difficoltà linguistiche in scolari e studenti, forse confondendo la diffusione a livello capillare e pervicace di macrocategorie dialettali (come ricordiamo nell’articolo infatti, la categoria descritta come “Neapolitan” non corrisponde in modo binario al Vernacolo Napoletano, ma fa capo alla ricchissima ed articolata famiglia dei dialetti meridionali, un importante e ramificato cespuglio di storia e tradizione) con una vera e propria lingua madre unica e monolitica che in qualche modo renderebbe difficile al giovane scolaro l’apprendimento e l’espressione nella lingua di Albione.

Posizione dal punto di vista tecnico possibile, ipotizzando che un simile profiling possa consentire ad un ipotetico insegnante Inglese di essere a conoscenza degli svariati dialetti italiani e che si renda necessario usarli nella didattica: un’ipotesi di scuola più che di fatto, che per tanto non ha retto alla prova dei fatti  (probabilmente solleticata nell’opinione pubblica della presenza delle “macrocategorie”, senza per altro nessun apprezzabile effetto particolare nell’esperienza utente, nel menù impostazioni di alcuni sistemi operativi Apple)

Il giudizio indignato di famiglie ed autorità Italiane ha quindi portato il Foreign Office a ritirare l’iniziativa, ribadendo che la stessa aveva interessato solo alcune, e non tutte, delle amministrazioni scolastiche.

Tutto è bene quel che finisce bene, e nonostante sia inutile dubitare della buona fede degli interessati, il passo falso è stato compiuto. E ritirato.

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