NON CONDIVIDERE Attenzione! Questa donna ha abbandonato la sua cagnetta al canile! Vendetta! – bufale.net

di Redazione-Team |

bufala sindaco di lonigo
NON CONDIVIDERE Attenzione! Questa donna ha abbandonato la sua cagnetta al canile! Vendetta! – bufale.net Bufale.net

Ci vuole assai poco a rovinare una vita, basta avere in mano un’accusa, vera o falsa che sia poco importa, possibilmente infamante: pedofilia, soggetti deboli, “una cagnetta abbandonata”…

Dare Internet in mano a molta gente è stato come dare un fucile carico ad un bambino viziato e capricciosi e dirgli che, tirando il grilletto, potrà punire le persone antipatiche.

Il risultato sarà un bagno di sangue con un inconsapevole moccioso felice di aver ucciso chi gli “dava fastidio”, inconsapevole della crudeltà delle sue azioni.

E “vendetta” è una parola molto, molto grossa.

Ci capita così questo appello:

L’appello alla “vendetta per la cagnetta abbandonata”

Questa donna ha abbandonato la sua cagnetta al canile dopo 12 anni.. g[redacted] è morta al canile.. dopo breve tempo.. vergogna.. non bisogna dargli mai più

Un appello, tagliato, sbattuto su decine di profili il cui principale è stato segnalato in queste ore alla Signor A.C., speriamo coi risultati descritti dal mai troppo compianto Maurizio Mosca

Non possiamo che auspicare, di fronte a quasi 1300 condivisioni e commenti da codice penale, a metà tra l’ingiuria, la diffamazione, la minaccia e la Nasty Sciura in cui gente a caso dedica alla povera A.C. commenti da tregenda come

ma che specie di donna sei, sporca lurida vigliacca, l’ hai fatto morire di crepacuore, come hai potuto? MERDACCIA.

e vere e proprie minacce come

Purtroppo è così,spero che questa bastarda la paghi cara ,ma sono sicura che arriverà presto il momento della sua sofferenza,prima o poi il male che si infligge alle creature innocenti torna indietro…

e ingiurie trasversali come

Che le venga un tumore a LEI ed alla figlia e nipotina…

Che la signora, che in questo momento è stata avvisata ed ha ricevuto copia del link alla condivisione pubblica che contiene questi odiosi commenti e tanti altri, provveda immediatamente a querelare. Infatti, vi abbiamo parlato dei profili penali di simili azioni più volte, e non ci ripeteremo ulteriomente.

Gli aspiranti epigoni della Nasty Sciura, vendicatori della “cagnetta abbandonata”, sanno cosa rischiano. Sanno cosa stanno facendo, l’hanno sempre saputo e non li condoneremo.

Prima di ordinare la vostra fatwa contro la peccatrice, roba che al confronto quelli dell’ISIS sono un gruppo di simpatici umoristi, prima di dare in pasto alle folle urlanti i dati non solo di una donna, ma anche di sua figlia e della sua nipotina, e tutti in chiaro (solo noi abbiamo censurato i dati sensibili: loro non l’hanno fatto!) vi siete chiesti se la notizia fosse vera?

Vi siete chiesti, nel caso fosse stata vera, quale siano state le motivazioni? Avete accertato le colpe? O avete letto “cagnetta abbandonata” e siete partiti come il proverbiale Cane di Pavlov?

Non siete diversi dagli abitanti di quel villaggio indiano di cui vi abbiamo parlato in un editoriale tempo fa che, dopo aver letto “su Internet” che un presunto pedofilo con una macchina nera si aggirava in quelle zone, decisero di fermare la macchina simile di un artista locale e massacrarlo di botte, caricando su Internet i video in chiaro della spedizione punitiva, compresi di selfies in cui i vendicatori criminali si ritraevano mentre bastonavano a morte i due innocenti che piangevano ed imploravano pietà.

Anzi, il fatto di non agire se non condividendo e minacciando, eccitando altri alle vostre azioni, vi rende ancora più pericolosi. Sì, assai più pericolosi del male che vorreste estirpare.

La vostra vendetta va fermata, qui ed ora. E chi condivide questa vendetta, è un complice, e non siamo disposti a transigere neanche nei suoi confronti, neanche a sopportare geremiadi che giustifichino, per difendere una “cagnetta abbandonata” che neppure sapete se esiste, la crocefissione di una intera famiglia.

Questa vendetta privata si ferma qui ed ora, o contribuiremo a fermarla con ogni strumento legittimo.

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